La ricetta di Maurizio Casagrande per il debutto alla regia nella commedia Una donna per la vita, distribuita da Medusa dal 21 settembre in quasi 180 copie, sta tutta negli “amici”, da Vincenzo Salemme a Giobbe Covatta. "Per me è una fortuna incontrare persone di talento - parole sue - me ne innamoro subito e per questo film sono stati un patrimonio. Si dice che gli amici si vedono nel momento del bisogno ed è vero: li ho ritrovati tutti. Mi è bastato un giro di telefonate e alcuni hanno accettato senza neppure leggere la sceneggiatura".
“La storia - racconta - ce l'avevo nel cassetto da qualche anno, l'avevo scritta perché mi divertiva”. Coprodotta da Mitrar e Medusa, per un costo poco superiore al milione di euro con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la pellicola schiera nel cast, oltre allo stesso Casagrande, anche Neri Marcorè (Paolo, il medico migliore amico del protagonista Maurizio), Sabrina Impacciatore (la fidanzata Marina) e Margareth Madè (Nadine, un'intrigante chiropratica).
Sulla trama gli interpreti anticipano poco per non rovinare il finale con sorpresa, ma si può dire con certezza che il tono è decisamente leggero: Maurizio lavora alla reception di un hotel cinque stelle di Napoli, ha una relazione di 9 anni con Marina, ma vuole cambiare aria. Conoscere Nadine gli stravolge la vita…
“Dopo la fine delle riprese - ricorda Casagrande - Sabrina mi ha scritto due righe che conserverò per sempre. Diceva che siamo come una ciurma di una nave pirata che ho condotto col sorriso”. Le fa eco Marcorè: “Abbiamo trasferito il divertimento che proviamo fuori dal set nel legame di questi due personaggi, che sono grandi amici. L'ispirazione per i ruoli? Noi stessi!”. Nel film compare anche Antonio, suo padre, che nel ruolo dello svampito corcierge Eduardo regala un tocco di poesia che fa la differenza “con la magia di un uomo che dorme sorridendo”. A fare da cornice alla storia ci pensa Napoli, “una città incantevole - confessa la Madè - dove Maurizio è considerato più di un mito. Non potevamo camminare per strada con lui: lo adorano tutti”. “Una vera superstar”, aggiunge la Impacciatore, che per Marina ha scelto un look alla “Amy Winehouse: mi piaceva che anche fisicamente invadesse gli spazi altrui, a partire dai capelli. Dovevo sembrare ossessiva ai limiti dello stalking”.
E per concludere non potevano mancare gli omaggi cinematografici, Blade Runner incluso: “Ho raccontato scene divertenti - chiosa Casagrande - attraverso scene di film importanti con un unico scopo: divertire”.