“Sarò breve e circonciso”, urla Donato - il ras della fossa - dal palchetto della brigata rossonera. È il giorno del derby, e la parola d'ordine è solamente una: “Viuulenzaaaaaa!”. Era il 1982, e Diego Abatantuono grazie all'intuizione di Carlo ed Enrico Vanzina portava alla ribalta il personaggio del “terrunciello”, già protagonista per papà Steno un anno prima ne Il tango della gelosia (ma nel 1980 straordinario Cecco in Fantozzi contro tutti, cameriere in Arrivano i gatti e improbabile prete ne Il pap'occhio), interpretato dall'attore al fianco di Monica Vitti. Capostipite di un certo modo d'inquadrare cinematograficamente il fenomeno calcio (nello stesso anno esce Il tifoso, l'arbitro e il calciatore di Pingitore, nel biennio '84-‘85 Sergio Martino si sbizzarrisce con L'allenatore nel pallone e Mezzo destro, mezzo sinistro), Eccezzziunale... veramente si concentra su tre “tifosi tipo” (il milanista, l'interista, lo juventino), tutti interpretati dall'attore formatosi anni prima allo storico Derby Club di Milano. Dal quale, tra gli altri, provenivano anche altri interpreti del film, come Teo Teocoli e Massimo Boldi. Che “La situazione comica (1937-1988)” – retrospettiva (realizzata dalla Biennale in coproduzione con il CSC – Cineteca Nazionale e curata da Marco Giusti, Domenico Monetti e Luca Pallanch) che quest'anno la Mostra di Venezia dedica ai protagonisti (soprattutto “ai grandi dimenticati”) del cinema comico italiano - omaggia anche in altri due film, Fracchia la belva umana (Neri Parenti, 1981) e Il ragazzo di campagna (Castellano e Pipolo, 1984), caratterista fenomenale al fianco dei protagonisti Paolo Villaggio e Lino Banfi, da una parte, e Renato Pozzetto dall'altra, anche lui “cugino” originario del Derby.
Il decennio '80 si completa con il primo, inarrivabile, cinepanettone Vacanze di Natale (Carlo Vanzina, 1983), con il magnifico Banfi (“Lo Gatto è una belva!”, il titolo che il giornalista Maurizio Micheli prevede per le sue gesta…) in versione Commissario Lo Gatto (Dino Risi, 1986) e con il corale Compagni di scuola di e con Carlo Verdone (1988). Proiettati in Sala Perla e presentati dagli stessi protagonisti, i film in questione - anche per motivi “anagrafici” e grazie ai numerosi passaggi televisivi (senza contare le migliaia di spezzoni su YouTube e simili) - sono di sicuro i più noti, soprattutto tra le fasce di pubblico più giovani, di un cartellone che - passando ovviamente anche per Febbre da cavallo (Steno, 1976) e rendendo il doveroso omaggio a Casotto di Sergio Citti (1977), entrambi introdotti al Lido anche da Gigi Proietti - non dimentica Enrico Montesano, non solo “cavallaro doc” ma anche coprotagonista con Alighiero Noschese in Io non spezzo... rompo (Bruno Corbucci, 1970) e Lando Buzzanca, al Lido per Il domestico di Luigi Filippo D'Amico (1974). Sono questi ultimi i “più recenti” tra i titoli “del passato” sui quali si concentra la retrospettiva, ospitati stavolta in Sala Perla e interpretati dai più grandi mostri sacri della comicità nostrana: da Vittorio Gassman (Lo scatenato di Franco Indovina, 1967, presentato dai figli dell'attore e del regista, Alessandro e Lorenza) a Ugo Tognazzi (Il mantenuto, anche diretto nel 1961 e introdotto a Venezia dai figli Ricky e Gian Marco), da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (L'onorata società di Riccardo Pazzaglia, 1963) a Walter Chiari (Il giovedì di Dino Risi, 1963), da Nino Manfredi (Le pillole di Ercole di Luciano Salce, 1960) ad Alberto Sordi (Lo scapolo di Antonio Pietrangeli, 1955 e l'episodio di Un giorno in pretura, firmato Steno, 1953, entrambi presentati da Carlo Verdone), da Totò e Aldo Fabrizi (Guardie e ladri di Steno e Monicelli, 1951, presentato da quest'ultimo insieme a Carlo ed Enrico Vanzina) a Eduardo e Peppino De Filippo (Non ti pago! di Carlo Ludovico Bragaglia, 1942). Non potevano mancare, poi, Renato Rascel e Macario (protagonisti rispettivamente in L'eroe sono io, Bragaglia 1951, e Imputato, alzatevi! di Mario Mattoli, 1934), Nino Taranto e Tino Scotti (Tutta la città canta di Riccardo Freda, 1943-45 e E' arrivato il cavaliere! di Steno e Monicelli, 1951), Vittorio De Sica (Tempo massimo di Mario Mattoli, 1939) e i fratelli De Rege, Giorgio e Guido, protagonisti in Allegri masnadieri di Marco Elter (1937) e Il mio pallone (episodio de Gli assi della risata, di Roberto Bianchi Montero, 1943). Per quanto riguarda le “donne da ridere”, infine, spazio anche a Monica Vitti (La lepre e la tartaruga di Alessandro Blasetti, episodio de Le quattro verità, 1962) e Franca Valeri, che sarà al Lido per presentare La manina di Fatima di Vittorio Caprioli, episodio di Cuori infranti datato 1963.