Nessuno dei tre probabilmente si aspettava il successo del primo episodio. E invece, con Come ammazzare il capo... e vivere felici (Horrible Bosses, 2011), Jason Bateman, Charlie Day e Jason Sudeikis si sono ritrovati con un film capace di incassare negli Stati Uniti quasi centoventi milioni di dollari.
Inevitabile un secondo episodio, che vede ovviamente riunito il trio. "Non volevamo cadere nella pigrizia dei sequel - afferma Bateman - dovevamo essere sicuri che fosse buono quanto il primo. Ci abbiamo lavorato tutti ferocemente, senza aspettare che idee e sceneggiature ci arrivassero preconfezionate."
"Mi piacciono le storie che continuano, siano esse film, serie Tv o anche libri - continua Charlie Day - Amo vedere come vanno a finire i personaggi. Capisco la difficoltà di realizzare un sequel perché spesso vengono fatti troppo in fretta, noi invece sapevamo che collaborando tutti insieme avremmo evitato questo pericolo."
Uno degli aspetti fondamentali per la riuscita del film è l'affiatamento tra gli attori, anche stavolta evidente: "Gli anni spesi al Saturday Night Live mi ha insegnato il lavoro di gruppo - afferma Sudeikis - non ho mai avuto difficoltà a recitare in cast numerosi. L'alchimia c'è perché siamo diventati amici. Ha aiutato molto passare tutto quel tempo in macchina insieme nel primo film..."
In Come ammazzare il capo... e vivere felici 2 (in sala dall'8 gennaio con Warner, ndr) tornano anche Kevin Spacey in un piccolissimo cameo ma soprattutto Jennifer Aniston, ancora nei (pochi) panni di Julia, la dentista ninfomane. "Sia con Jennifer che con gli altri non c'è stato molto da recitare, e lo dico nel senso migliore del termine - scherza ancora Sudeikis - La gentilezza e la generosità di quest'attrice rendono tutto molto semplice. È il quarto film che facciamo insieme, penso ci impediranno per legge di lavorare ancora insieme!"
Tra le nuove entrate invece Christoph Waltz e un ispiratissimo Chris Pine, che ha conquistato subito il favore del resto del cast, come conferma Charlie Day: "Avevo capito che era divertente quando ho visto il primo Star Trek. Non ero un fan della saga in generale, lo sono diventato dopo aver visto Chris e il film di J.J.Abrams.
Rispetto agli scapestrati Kurt e Dale anche stavolta Nick, il personaggio di Bateman, è quello più cauto e riflessivo. "Nick è quello più saggio - spiega Day - preferisce ragionare prima di agire. Finiscono comunque per fare grosse stupidaggini, ma almeno lui ci pensa prima…".
"Sì, è una grossa responsabilità…- sorride Bateman - La verità è mi piace interpretare personaggi in cui a un certo punto si apre una crepa che mette in discussione la loro virilità, le loro sicurezze. Sono torturati interiormente e scoprono non essere coraggiosi come credevano. Se riesci a creare scene dove i caratteri esprimono anche la loro disperazione oltre che il lato comico dei fatti, ecco che hai buon cinema. Spesso la gente con le spalle al muro possiede questi due lati, bisogna solo tirarli fuori."
Sudeikis conferma infine il concetto: "Spesso la commedia arriva dopo che si è superata la soglia del dramma. Quindi è un'esagerazione che va comunque messa in scena come credibile."