Ecco i cinque film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per venerdì 29 maggio.

 

LA VERITA' NEGATA - Rai Movie (canale 24), ore 21:10

"Si può negare l’esistenza dell’Olocausto? Oggi sarebbe una follia, eppure alcuni sembrano non volerci credere. Si parla di eminenti studiosi, illustri letterati, che hanno dedicato un’intera esistenza a salvare l’onore di Adolf Hitler. Le deportazioni sono solo menzogne, figlie di una cospirazione mondiale ideata dagli ebrei: tali parole non si possono leggere, e neanche ascoltare. Ma a settant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, le bufale salgono ancora in cattedra, e bisogna lottare per non cancellare la tragedia. Un elogio e tanta riconoscenza vanno perciò a Deborah Lipstadt, professoressa di studi ebraici moderni e dell’Olocausto all’università di Atlanta, che non si è tirata indietro dopo una pesante accusa di diffamazione." (Gian Luca Pisacane)

 

IO, ARLECCHINO - Tv 2000 (canale 28), ore 21:10

"Su un soggetto di Elisabetta Sola, Maurice Caldera e lo stesso Bini, il copione affronta argomenti semplici ma per niente facili da articolare sotto il profilo narrativo. Si parla delle insidie del successo, delle lusinghe dello star system televisivo, della presenza/assenza del padre come monito a non dimenticare, anzi a lavorare per non far perdere il ricordo di un patrimonio collettivo di cultura, saggezza, dedizione professionale. Il racconto si dipana con misura e grazia, attento a evitare le insidie di qualche scivolata retorica. Girato in esterni nelle valli bergamasche con immagini di bel nitore cromatico, il film ha momenti di suggestiva emozione e di vivido realismo tra cronaca e poesia. Se Giorgio Pasotti è un Arlecchino mimeticamente diviso tra finzione e realtà, capace di far credere possibile l’impossibile monologo recitato in diretta davanti alla telecamera del programma tv, accanto a lui meritano citazione in primo luogo Roberto Herlitzka, l’Arlecchino ‘storico’ sempre serio, dolce, impeccabile." (Massimo Giraldi)

 

BLADE RUNNER: 2049 – Rai 4 (canale 21), ore 22:55

“Non c’è una cosa fuori posto, in questa scacchiera dove ogni mossa – anche impercettibile, anche apparentemente vuota di senso, o avvolta da lunghi silenzi – è figlia di un calcolo. Di una scienza che – ancora oggi e, soprattutto, con l’avvento di tecnologie forse impensabili ai tempi del primo film – continua a domandarsi “che cosa definisce un essere umano?”. Villeneuve non si sottrae alle inquietudini di natura etica e bioetica, costruisce (nel vero senso della parola, visto che ogni set è analogico e non ricreato con il green screen) architetture in grado di ospitare comodamente lo script di Hampton Fancher e Michael Green, e instrada la prosecuzione di una storia iniziata 30 anni fa insinuando il dubbio laddove invece le creazioni di Niander Wallace (Jared Leto) non dovrebbero prevederlo: dove finisce il confine tra l’obbedienza androide e la ricostruzione di un’identità creata dal nulla ma settata con l’innesto di ricordi artificiali? E che cosa succede se uno di quei ricordi è un frammento di memoria reale?” (Valerio Sammarco)

 

TICKETS - Iris (canale 22), ore 4:20

"Tre registi, differenti per cultura e stile, uniti nel comune intento di raccontare frammenti di vita catturati all'interno di un treno che corre dalla Svizzera a Roma. Autori che praticano un cinema geograficamente distante, ma poeticamente affine, legati dal piacere di lavorare assieme mettendosi l'uno al servizio dell'altro. Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach hanno deciso per una volta di percorrere lo stesso viaggio, rinunciando al racconto di lungo respiro per costruire un mosaico che trova nell'amalgama delle diversità il suo senso compiuto. E' l'essenza di Tickets, opera che nulla ha a che fare con il film a episodi, attraversata da umori e temi condivisi che legano imprescindibilmente una parte all'altra. Il punto di incontro è lo stesso e risiede nel desiderio di mostrare gli esiti del confronto tra il singolo e la collettività." (Angela Prudenzi)

 

AMORE E INGANNI - Rai Movie (canale 24), ore 5:00

"Vicino, per certi aspetti, più all’impianto ideologico del Barry Lyndon di Kubrick che alle precedenti riduzioni da Jane Austen, tendenti a esaltare l’aspetto “romantico” delle trame, il film di Stillman condivide con il capolavoro kubrickiano la descrizione di una società belluina e feroce, quella dell’Inghilterra di fine settecento, celata sotto i paludamenti di una cortesia tanto splendida e inerte quanto ipocrita. Una società ancora impastoiata nelle convenzioni sociali e nella rigida ripartizione, anche sessuale, dei ruoli, laddove la donna, cui non si addice 'andare a lavorare', può trovare una via di fuga e una parvenza di riscatto unicamente attraverso l’intrigo e la dissimulazione. Amara analisi finale per un film, peraltro, diretto con sicuro mestiere ma privo di picchi emotivi e stilistici, ben sorretto tuttavia dall’ottimo lavoro della fotografia e dalle musiche, in equilibrio tra composizioni originali e brani d’epoca." (Gianfrancesco Iacono)