Ecco i cinque film che la redazione di Cinematografo ha selezionato tra quelli programmati in chiaro per giovedì 23 aprile.

 

 

ZODIAC - Iris (canale 22), ore 21:00

"La storia inizia il 4 luglio del 1969, con l’uccisione di due teenager in un parcheggio. Con un salto temporale, gli spettatori vengono poi portati ad alcuni mesi dopo, quando il serial killer si è ormai affermato, inviando ad alcune testate locali i messaggi cifrati per cui sarebbe poi divenuto famoso. Al pari di Tutti gli uomini del presidente, sottolineano entrambe le testate, anche qui la principale location è la redazione di un giornale: il San Francisco Chronicle, dove il giovane Graysmith, interpretato da Gyllenhaal, trova la chiave per decrittare i testi e mettersi sulle tracce dell’assassino. Unanime è infine l’apprezzamento per l’accurata ricostruzione della San Francisco anni ’70, realizzata grazie al contributo dello scenografo Donald Graham e del costumista Casey Storm: 'Dimenticate la fuorviante enfasi sulla cultura hippie in cui indulgono molti film – scrive Variety -. La cosa in cui riesce meglio Zodiac è la dettagliatissima evocazione delle atmosfere e i particolari della quotidianità di quegli anni'." (USA in piedi per Zodiac)

 

LA NOTTE DI SAN LORENZO - Rai Movie (canale 24), ore 21:10

"Il film si ispira a una parte della vita dei due registi toscani, testimoni nel 1944 dei fatti di San Miniato dove erano nati: durante un bombardamento dell’artiglieria americana fu colpita involontariamente la chiesa della cittadina, dove si erano rifugiati molti cittadini su suggerimento, dato in buona fede, del sacerdote a sua volta consigliato dai nazifascisti. I morti furono quasi 60. Per molto tempo quella di San Miniato fu ritenuta una delle tante stragi nazifasciste. Nel prosieguo degli anni, incontrando i testimoni di quella tragedia e ascoltando i loro racconti, i Taviani notavano le diversità delle loro versioni. Sembrava di assistere a Rashomon, il film di Akira Kurosawa; solo che in questo caso la gente era in buona fede. Ciò consentì ai Taviani di smarcarsi da eventuali influenze che potevano arrivare dal neorealismo per dare libero sfogo alla loro creatività, alla loro fantasia. Le intenzioni dei Taviani erano quelle di raccontare una favola, seppur drammatica, e la prima cosa fu quella di cambiare nome alla città chiamandola San Martino." (Il 25 aprile con i Taviani)

 

I SETTE FRATELLI CERVI - Rai Storia (canale 54), ore 21:15

Aldo Cervi, allontanatosi dal cattolicesimo dopo aver conosciuto, nel carcere di Reggio Emilia, il comunista Ferrari, si fa promotore fra i suoi sei fratelli della resistenza al fascismo. Conosciuta la prima attrice di un teatrino viaggiante, Lucia Sarzi, che è in realtà, un membro del movimento antifascista clandestino, Aldo si lega politicamente alle sue idee. Da questo incontro, tutti i Cervi traggono impulso a partecipare ancor più attivamente alla lotta. Mentre i genitori ospitano in casa loro ex prigionieri alleati, braccati dai tedeschi, Aldo va in montagna, con un gruppo di altri partigiani. Tornato momentaneamente a casa, egli è catturato, con i suoi fratelli, dai fascisti. Ultimo film di Gianni Puccini. I fratelli sono Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla, Renzo Montagnani, Don Backy, Gino Lavagetto, Benjamin Lev e Ruggero Miti. Papà Cervi è Oleg Jakov.

 

L'ULTIMA MISSIONE - Rete 4, ore 23:30

"Ancora una volta Olivier Marchal racconta estratti della sua precedente vita: ex poliziotto, poi attore, passa dietro la macchina da presa con Gangsters, film tutt'altro che innocuo su una coppia di agenti sotto copertura, anticamera se si vuole del ben più acclamato 36 - Quai des Orfevres, neopolar amato ovunque [...]. Con MR 73 - titolo originale de L'ultima missione, modello di revolver che il protagonista Schneider impugna alla fine del film - l'adesione al suo mondo si fa ben più radicata, meno filtrata per l'inevitabile componente emotiva che lo porta a mettere in scena uno degli avvenimenti più drammatici della sua esistenza: era proprio Marchal, infatti, uno dei giovani poliziotti presenti quando venne scoperto quel duplice omicidio che sconvolse la Francia." (Valerio Sammarco)

 

GIOVANE E BELLA - Rai 2, ore 3:25

"Quattro stagioni nel tempo di una diciassettenne - estate/autunno/inverno/primavera - bastano a cancellare le certezze di una vita. Dalla perdita della verginità alla prostituzione fino alla coscienza di una ritrovata, sconcertante innocenza. La Giovane e bella di François Ozon fiorisce come dinamite: chi temeva la solita tirata sulle fragilità e le isterie di una adolescente, fotografata in una delicata fase di passaggio, può ritenersi sollevato. Il più sottovalutato dei registi francesi infila invece l'antrace tra le pieghe di un classico romanzo di formazione e fa della sua giovane eroina, Isabelle, veleno iniettato in una cultura borghese ipocrita e ammuffita. Non sorprende che a soccombere letteralmente sotto i colpi di questa giovane mantide religiosa sia per primo un vecchio e facoltoso signore." (Gianluca Arnone)