Dopo l'abbuffata di film veneziani, si riparte con un'altra abbuffata, quella delle novità in sala: ben 10 dal 12 settembre. Difficile districare la matassa di proposte trovando un filo logico, un'indicazione, un progetto commerciale ancor più che culturale. Difficile scorgere anche un titolo forte, il film ammazzatutti. Lo è forse la commedia della Warner, Come ti spaccio la famiglia, che tra gli strip della Aniston e le vicissitudini di una pseudo-famiglia che importa droga dal Messico, ricalca formula e comicità di Una notte da leoni, nell'idea che il successo sia come una malattia: trasmissibile? O lo è invece la love-story strappalacrime e acchiappasogni di Mood Indigo, firmata Michel Gondry, fino a pochi anni fa considerato una promessa del firmamento cinematografico e oggi, dopo diversi passi falsi, più somigliante a una delle sue tante meteore?
Per la cronaca arriva anche il sequel del cine-remake del fantasy letterario Percy Jackson, dove la mitologia greca sostituisce quella stregonesca e/o vampiresca ma la storia è la stessa: la scuola, due adolescenti che si amano, il possesso di super poteri, i mostri cattivi. Titolo: Percy Jackson e gli dei dell'olimpo: il mare dei mostri. La risacca della crisi ci porta pure Il potere dei soldi, thriller sull'alta finanza con l'inventiva in alto mare. Da urlo il cast: Amber Heard, Liam Hemsworth, Harrison Ford e Gary Oldman. Non male neppure quello di Una fragile armonia, dove Philip Seymour Hoffman e Christopher Walken duettano nel quartetto d'archi di cui fanno parte e che uno dei due minaccia di lasciare perché anche la vita ha le sue note stonate e talvolta non c'è modo di accordarla.
Sprizzano allegria anche i tre documentari in arrivo: Un mondo in pericolo sulla moria delle api; The Spirit of '45, in cui Ken Loach racconta il secondo dopoguerra britannico; Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola che, nel ricordo di Fellini, rievoca un pezzo di storia italiana. Il film di Scola è stato l'evento finale della Mostra, tale da richiedere la presenza di Giorgio Napolitano al Lido. Da dove proviene anche L'arbitro, la commedia diretta da Paolo Zucca e interpretata da Stefano Accorsi, che attraverso la metafora calcistica ammonisce un paese intero. Infine, non poteva essere diversamente, R.I.P.D.: storia di poliziotti morti che danno la caccia a quanti vorrebbero sfuggire al giudizio. Universale, ovviamente.