Le elezioni amministrative e i referendum sono la fine di Berlusconi? A Taormina dove il suo Habemus Papam trionfa ai Nastri, Nanni Moretti fa professione di scetticismo: “Ogni giorno, da anni, leggo su un quotidiano che l'indomani, intorno alle 12 – 12.15, tutto questo finirà, ma questo non accade mai”. Ma è solo l'inizio: Moretti sceglie i Nastri per parlare di politica, dopo aver svicolato dalle tante domande dei cronisti sul tema sia alla presentazione italiana di Habemus Papam che a Cannes. “I recenti referendum sono stati una vittoria dei cittadini: i risultati elettorali di Milano, Napoli, Cagliari e di diverse altre città sono stati un successo di quei candidati a sindaco, ma anche una sconfitta della destra, sia  a livello nazionale che locale”, osserva il regista, ma la fine di Berlusconi non è dietro l'angolo: “In qualunque altro Paese democratico, se un presidente del Consiglio avesse fatto solo un millesimo di quello che ha fatto Berlusconi, sarebbe stato costretto a dimettersi dalla sua stessa coalizione. Vediamo cosa succederà dopo l'estate: a voler essere generosi, Berlusconi è una persona sempre più confusa, che aveva un braccio destro che è stato condannato in primo e secondo grado per corruzione della magistratura e Marcello Dell'Utri condannato per mafia. In paesi quali Germania, Spagna, Francia o Israele, non avrebbero certamente digerito neanche una piccolissima parte di quello che ha fatto: dobbiamo solo aspettare”.
Ma parlando del Caimano - “Sono stato sorpreso per quel 13% raggiunto dal film, perché in televisione di solito i miei lavori non vanno troppo bene. Ma non credo ci sia una coincidenza temporale, che il direttore di Raitre l'abbia messo in onda a ridosso” - Moretti ritorna sul versante politico: “Non è bello che oggi si parli di Bisignani: quel che sta venendo fuori, ovvero che un personaggio come quello condizioni scelte importanti per il Paese, è molto grave”.
Ma c'è spazio, ovviamente, anche per il cinema tout court: “Hanno detto che lei è il Woody Allen italiano. Che ne pensa?”, gli chiedono in conferenza stampa. “Questa non l'avevo mai sentita. Mi fa piacere, anche se il ritmo è diverso: lui ha girato almeno 40 film più di me”. E per uno sguardo retrospettivo su Cannes: "Ho visto con piacere il film (Il ragazzo con la bicicletta, NdR) dei Dardenne: li stimo molto, e mi ha colpito tanto la scena in cui il bambino cade dall'albero. scena forte molto bella. Verso il film (The Tree of Life, NdR) di Malick sto in una posizione esattamente mediana: c'è a chi piace molto e a chi per niente. Io ci ho trovato cose bellissime e altre assai meno, credo andrò a rivederlo". Ma prima lo attende il Teatro Antico di Taormina, dove stasera riceverà i premi del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Sì, Habemus Nanni, e Habemus Nastri: miglior film, soggetto, scenografia, costumi, fotografia e produttore (Moretti e Procacci).