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E' il primo film della storia del cinema realizzato interamente in 3D, uscirà in Italia in 550 sale (il 3 aprile, distribuito da Universal), ma meno del 10 % di queste sono attrezzate per la visione tridimensionale. Più che film manifesto Mostri contro Alieni rischia di passare alla storia come film paradosso: talmente "avanti" da prendere in contropiede i nostri esercenti. Jeffrey Katzenberg non pare preoccupato: "Madagascar 2 era in 2D, eppure è stato il nostro più grande successo in Italia - spiega il guru della Dreamworks, sbarcato a Roma per presentare la sua ultima creatura -. Mostri contro alieni è stato concepito anche per una visione non tridimensionale, perché la sua forza è la storia, senza la quale la tecnologia servirebbe a poco". Il regista, Conrad Vernon (Shrek 2), evita di entrare nelle previsioni d'incasso, ma non nasconde l'impatto della nuova tecnologia: "Era la prima volta che il 3D entrava sin dall'inizio nella lavorazione di un film. La sua realizzazione ha richiesto due divisioni separate per gli effetti speciali: una si doveva occupare degli effetti tridimensionali, l'altra dei normali trucchi dell'animazione. E' stata un'esperienza faticosa, ma insieme eccitante e ricca di soddisfazioni". Il futuro del 3D? Katzenberg s'illumina: "E' l'avvenire, credo avrà importanti risvolti sul mercato. Con la Luxottica stiamo mettendo a punto una nuova generazione di occhiali da sole funzionanti anche per la visione in 3D nelle sale". A Katzenberg non preoccupa neppure la crisi economica, che secondo alcuni rischia di congelare gli investimenti per ulteriori sperimentazioni: "In un momento come questo l'unico comparto dello spettacolo a registrare utili è quello del cinema. Diverte ed è alla portata di tutti. Solo in America da gennaio ad oggi abbiamo avuto un incremento del 14% di spettatori paganti in sala". A prescindere dalla rivoluzione tecnologica, Mostri contro alieni rientra pienamente nella tradizione di storie Dreamworks: personaggi divertenti e fortemente caratterizzati, una morale sempre attuale (e, da Shrek a Kung Fu Panda, sempre la stessa: accettarsi per quello che si è) e una massicccia dose di omaggi alla storia del cinema, qui ai classici della fantascienza anni '40 e '50. Ma non solo: "Ho ricreato il mio personaggio - spiega Kiefer Sutherland, nel film la "voce americana" del generale W.R. Monger - prendendo spunto dal sergente di ferro di Full Metal Jacket. Ricreare un carattere con il solo espediente della voce è un'esperienza catartica, che ti affranca dai limiti del corpo". Per Sutherland - che ironizza definendosi "un piccolo Donald che cresce" (il padre è Donald Sutherland, ndr) - quella nell'animazione è solo una parentesi, le riprese di 24 incombono: "Non so quando la serie finirà. Ogni volta che iniziamo una stagione nuova diciamo che è l'ultima, e poi...". Non esclude invece altre incursioni nel genere Reese Witherspoon, che ha prestato la voce alla protagonista, la gigantesca Susan: "Mi avevano già offerto altri ruoli da doppiare, ma nessuno forte come questo. Credo sia la prima eroina in assoluto nel mondo dell'animazione". E della Sirenetta, Pocahontas, Biancaneve, che ne facciamo? Interviene Lisa Stewart, la produttrice: "Nessuna di queste era capace di dare un calcio nel sedere a chi lo avrebbe meritato". Eh sì, alla Dreamworks stanno proprio avanti.