A prescindere dai risultati al botteghino, L'uomo d'acciaio avrà un sequel. E' la convinzione di Zack Snyder, regista del reboot di Superman, che il 14 giugno debutterà nelle sale americane e dal 20 sbarcherà in quelle italiane, previo passaggio al Taormina Film Fest (film e cast saranno al Teatro Antico il 15).
A rivelarlo, durante il junket americano di Man of Steel, non è però Snyder in persona ma Hans Zimmer, l'autore della colonna sonora: "Ho parlato di recente con Zack Snyder e ho scoperto che ha già programmato il mio futuro - da detto il compositore prediletto da Christopher Nolan (suo lo score della trilogia del Cavaliere oscuro e dell'imminente Interstellar) -. Lui vuole, anzi noi vogliamo, continuare ad andare avanti con la saga".
Resta da vedere se questa è anche l'opinione della Warner Bros., notoriamente sensibile più alle ragioni di portafoglio che a quelle sentimentali.
Non va dimenticato che, a differenza di Batman (di Burton prima e di Nolan poi) e di Spider-Man (quello di Raimi ovviamente), Clark Kent non ha avuto uguale fortuna nella storia del cinema: più che la leggenda urbana nota come la "maledizione di Superman" - quelli che hanno lavorato alla versione cinematografica del fumetto Dc Comics sono stati colpiti prima o dopo da disgrazie (un nome per tutti: Christopher Reeve) - si teme il fallimentare tentativo fatto in passato di rinverdire i fasti del primo Superman su grande schermo, quello del 1978 con Marlon Brando nei panni di Jor-El e Gene Hackman in quelli di Lex Luthor. A eccezione di Superman II (che bissò il successo commerciale del capostipite), gli altri sequel della saga non sono stati all'altezza (il III e il IV si rivelarono un flop tanto da provocare la cancellazione di un V° film, già programmato), mentre il precedente reboot diretto da Bryan Singer (Superman Returns), nonostante l'accoglienza positiva della critica, non ha entusiasmato al botteghino.
Zack Snyder e il suo straordinario cast (Henry Cavill nel ruolo del protagonista; Kevin Costner, Diane Keaton, Russell Crowe ed Amy Adams i comprimari), hanno però le carte in regola per invertire l'andazzo e ottenere, 75 anni dopo la nascita del fumetto (il 10 giugno del 1938 veniva dato alle stampe l'Uomo d'Acciaio), una clamorosa vittoria sull'unica minaccia temuta più della kryptonite: il cinema.