“I gladiatori erano degli idoli come i wrestlers o i calciatori oggi e forse, se alcuni atleti olimpici avessero visto questo film da bambini, prima di fare certe scelte ci avrebbero pensato di più. Le scorciatoie non pagano e chi si dopa non vince, solo chi si impegna vince. Spero che passi questo messaggio attraverso il mio film”. Questi sono i Gladiatori di Roma 3D di Iginio Straffi, regista a capo di una major d'animazione tutta italiana e papà delle Winx, che racconta l'avventura di Timo, orfano allevato dal generale Chirone nell'Accademia di Gladiatori più famosa di Roma. Ma a Timo la vita da eroe non interessa, preferisce spassarsela con il duo di amici Ciccius e Mauritius e correre dietro alla bella Lucilla, figlia del generale e promessa del cattivissimo Cassius, nipote dell'Imperatore. Per conquistare il suo amore però Timo è pronto a tutto e con l'aiuto di un personal trainer “divino”, la seducente Diana, riuscirà a portare a termine l'impresa e diventare un gladiatore.
Il film, prodotto dalla Rainbow GCI dello stesso Straffi, e distribuito da Medusa, da giovedì 18 ottobre in più di 400 sale, è un unicum nel panorama d'animazione italiano: una produzione che ha impegnato animatori, coloristi, esperti degli effetti speciali per “più di 5 anni - come spiega il regista - e il frutto di grossi investimenti. Alla sceneggiatura ha collaborato anche Michael J. Wilson autore de L'Era Glaciale e Shark Tale perché volevamo un prodotto che divertisse tutti, dagli 8 agli 80 anni, in stile Shrek, e per questo lo abbiamo riempito di battute e citazioni. Gli effetti speciali li abbiamo fatti ai Pinewood Studios a Londra e abbiamo scelto degli interpreti bravissimi per dar voce ai personaggi”.
Le voci sono quelle di Luca Argentero (Timo), Laura Chiatti (Lucilla) e Belén Rodriguez (Diana), che riconosce quanto doppiare sia “complicato perché non puoi esprimerti con il corpo e accompagnare i gesti alla parola. Quando ero piccola volevo lavorare in radio e ho fatto una scuola per la voce che mi è servita per fare questo film”. Per Argentero è stato più semplice: “Ho sposato una doppiatrice e mi alleno a casa, la sera i film li guardiamo senza audio e ce li doppiamo da soli. Non ho mai doppiato attori stranieri, ma nel caso del cartone animato è più facile perché il sinc non è cosi definito e allora puoi divertirti molto”.
Gladiatori di Roma 3D, già venduto in oltre 30 paesi, è stato acquistato anche negli Stati Uniti e verrà distribuito dalla Paramount in primavera. “E' la prima uscita americana di un film italiano di animazione - spiega Straffi - ed è prevista una distribuzione in 3.000 sale, forse solo La vita è bella ha avuto un'uscita paragonabile. Però abbiamo dovuto fare dei cambiamenti per il pubblico americano, insieme a quello saudita uno dei più conservatori: sono state tagliate le scene del gladiatore che abbandona per fare il parrucchiere e un paio di inquadrature provocanti di Diana”.