Cannes countdown per Indy, evento punta del weekend festivaliero. Dal Santo Graal alla Russia anni '50: il professore Indiana Jones è ancora tra noi. Un pò invecchiato ma perfettamente a suo agio nei panni di Indy, Harrison Ford è stavolta sulle tracce di alcuni teschi di cristallo di quarzo, dai poteri magici e terribili. New entry del quarto episodio è Shia LaBeouf, che sta facendo carriera grazie ai consigli del nume tutelare Steven Spielberg. E così, dopo Disturbia e Transformers, eccolo nei panni dello scanzonato Mutt Williams, il figlio di Marion (Karen Allen, già visto negli episodi precedenti), mentre la bella Cate Blanchett si mostra con un look inedito: caschetto nero e stivali, è l'agente Irina Spalko. La storia si svolge 20 anni dopo L'ultima crociata, siamo nel '57, durante la Guerra Fredda, e Indy deve vedersela con i russi.
Fuori concorso nel cartellone della 61esima edizione, alla regia c'è sempre Spielberg, coadiuvato dall'altra potenza produttiva del cinema americano, l'amico George Lucas, attesi con il cast sulla Montée des Marches. Insieme, Steven e George, hanno creato il fenomeno, una trilogia che in un decennio ha sbancato il box office raggiungendo cifre da capogiro, e insieme lo hanno "resuscitato". Per riunire la squadra ci sono voluti infatti 19 anni, perché come dice scherzando Harrison Ford, i "giovanotti" in questione hanno carattere e personalità distinte. Quanto a lui, mai personaggio è stato più azzeccato per un attore, difficile a volte capire dove finisca uno e incominci l'altro: Indiana Ford o Harrison Jones?