(Cinematografo.it/Adnkronos) - Il boicottaggio minacciato da Teheran del Festival del Cinema di Venezia, in programma dal 29 agosto all'8 settembre, "sarebbe un danno per il nostro cinema". Così il regista iraniano Ali Asgari commenta con Aki Adnkronos International le dichiarazioni di Alireza Sajjadpur, direttore dell'ufficio di supervisione e valutazione affiliato al ministero della Cultura iraniano, che ha minacciato di boicottare la rassegna cinematografica a causa delle sanzioni imposte dall'Unione Europea. "Il Festival di Venezia è tra gli avvenimenti più importanti per i cineasti iraniani. Sono proprio questi eventi che offrono ai registi iraniani la possibilità di farsi conoscere alla comunità artistica internazionale, fungendo spesso da trampolino di lancio per nuovi registi", spiega Asgari, secondo cui "il cinema e l'arte dovrebbero restare lontani dalla politica".
Asgari parla quindi di The Paternal House del regista Kianoush Ayari, unico film iraniano in programma a Venezia anche se fuori concorso. Il film, che parla dei problemi delle donne in Iran, “è molto interessante perché mette in luce diversi aspetti sociali delle famiglie tradizionali iraniane", dice il cineasta che ricorda poi come il ministero della Cultura iraniano abbia chiesto al regista di censurare importanti scene prima di poter partecipare al Festival di Venezia. "Così però il film potrebbe perdere il proprio significato - afferma - E non è detto che questa decisione del ministero non sia una risposta del governo iraniano alle sanzioni imposte dall'Unione Europea".
Asgari ha girato due film in Iran, partecipando a numerosi festival internazionali. Il cineasta ha iniziato la propria carriera artistica in Iran collaborando con alcuni registi come Saman Salur e Turaj Aslani. Il possibile boicottaggio da parte iraniana della rassegna cinematografica di Venezia ha suscitato l'attenzione dei media internazionali. Ieri Sajjadpur, annunciando il possibile provvedimento, ha sottolineato che "l'Ue ha imposto le più disumane ed illegali sanzioni contro l'Iran" e per questo motivo le autorità di Teheran stanno "ovviamente pensando di boicottare il Festival di Venezia".