Due stagioni e una Superstar: è questo il biglietto da visita dei cugini francesi al Lido. Olivier Assayas punta su maggio, ovvero, Après Mai, il '68 francese rievocato con gli occhi di un liceale parigino (il deb Clément Metayer) tra febbre politica collettiva ed emergenza artistica individuale. C'è pure una fidanzatina (Lola Créton), soprattutto, il semi-autobiografismo di Assayas: per i nostalgici, il piatto è servito.
Viceversa, il belga La cinquième saison chiude la bella trilogia sul rapporto Uomo-Natura di Peter Brosens e Jessica Woodworth, puntando su cambiamento climatico, inverno perenne, mucche senza latte, api scomparse e carestia alla porta. Che manca? Ovviamente, il capro espiatorio del villaggio, un uomo che passa di lì con il figlio handicappato.
In lizza per il Leone anche Superstar di Xavier Giannoli, con poker di star galliche: Kad Merad, Cécile De France, Mathieu Amalric e Louis-Do de Lencquesaing. La superstar è Merad, ed è tale per caso, anzi, per nessuna plausibile ragione: suo malgrado, l'incubo mediatico si accresce sempre di più. Tu chiamalo se vuoi il Reality transalpino. E parla in langue d'oïl anche il film di chiusura, L'homme qui rit tratto da Victor Hugo e diretto da Jean-Pierre Ameris, con Gérard Depardieu ed Emmanuelle Seigner. Dulcis in fundo?