Taormina chiude all'insegna della denuncia. A puntare il dito contro l'Occidente ricco sono ben due film: in attesa di Le couperets, thriller sociale di Costa Gavras, che concluderà il festival al Teatro Antico, una violenta accusa proviene anche da The Fever, opera seconda del figlio d'arte Carlo Nero, presentata nella sezione cinema dal mondo. Protagonista assoluta della storia, arricchita da due camei di Michael Moore e Angelina Jolie, è la madre del regista Vanessa Redgrave. Il film, ispirato all'omonima opera teatrale di Wallace Shawn, le affida il ruolo di una benestante signora inglese, a confronto con la propria coscienza, in seguito a un viaggio nelle zone più disagiate del pianeta. In forma quasi monologante, la donna diventa cosi' emblema di lacerazioni e pregiudizi di un mondo industrializzato, che si interroga sul perché del divario che lo separa con il sud del mondo. Ambientato fra la Londra alto borghese e moderni fronti di guerra che ricordano i Balcani, il film riserva a Moore e alla Jolie due comparse nei ruoli, rispettivamente, di un reporter e di una guerrigliera. Con Le couperet (in italiano La mannaia), Costa-Gavras se la prende invece con la disoccupazione, l'individualismo e la precarietà della vita contemporanea. Già celebrato dalla critica francese, il film mette in scena la battaglia privata di Bruno, ex dirigente di una fabbrica di carta, licenziato in tronco dopo 15 anni di servizio, in seguito a un ridimensionamento dell'organico aziendale. Da qui prende le mosse la sua disperata battaglia contro il sistema che l'ha stritolato: come un cavaliere solitario, parte alla volta dell'Arcadia Corporation, reclamando l'impiego che ritiene di meritare. "Considererò il film riuscito – ha dichiarato tempo fa il regista alla stampa francese – se il pubblico si identificherà in un primo momento nel protagonista, per poi provare ribrezzo nei suoi confronti". Il suo ruolo, ha infatti spiegato, è quello di "rappresentare la società in cui viviamo e di porci a confronto con il peso morale delle sue conseguenze".
Applausi e risate hanno intanto accompagnato l'irriverente I am a Sex Addict di Caveh Zahedi e The Shadow Dancer con Harvey Keitel e Joshua Jackson. Il film, presentato in anteprima mondiale al Teatro Antico dal regista Brad Mirman, racconta la storia di uno scrittore americano in volontario esilio in un paesino della Toscana. Interpretato da un Keitel scorbutico e appesantito, il romanziere viene raggiunto da un giovane editor inglese che vuole indurlo a tornare a scrivere, dopo anni di crisi creativa. Nel cast del film, nelle sale da ottobre per l'Istituto Luce, anche la giovane Claire Forlani e Giancarlo Giannini negli inediti panni di un prete con il debole per vino e poker. Fà da sfondo alle vicende che li porteranno a incontrarsi, il paesaggio da cartolina di Rocca d'Orcia: un angolo incontaminato della campagna Toscana, in cui pare che ancora oggi circolino carrozze, treni a vapore e postini in Lambretta. "Taormina è stato un test molto importante – ha detto il regista Brad Mirman -. La calda accoglienza del pubblico italiano ci ha dato fiducia per il futuro in sala del film".