Ufficialmente inaugurata con la mostra “Luca Signorelli - I luoghi dell'Apocalisse” (fino al 10 giugno a Palazzo dei Sette), la VII edizione del Festival Internazionale Arte e Fede di Orvieto prosegue i suoi appuntamenti con il grande Cinema.
Mercoledì 30 maggio alle ore 18.00 presso il Cinema Corso di Orvieto verrà proiettato Cesare deve morire dei Fratelli Taviani, introdotto da importanti ospiti del mondo socio-culturale che, a partire dalle 17.00 animeranno il dibattito dal titolo “Sulla scena, per educare alla libertà”. Interverranno i detenuti-attori della Compagnia Stabile Assai di Rebibbia, accompagnati da Patrizia Spagnoli (teatro terapeuta) e Antonio Turco (educatore), Paolo Volontè (assistente sociale U.E.P.E. di Perugia) e Fred Whitman (Pastore evangelico, fondatore di Radio Luce e conduttore della rubrica televisiva La Bibbia Oggi). Modererà il dibattito la giornalista Laura Ricci.
Cesare deve morire è una docu-fiction che racconta la messa in scena del Giulio Cesare di Shakespeare all'interno delle mura del carcere di Rebibbia. Il percorso è lungo: ansie, speranze e gioco sono i sentimenti che accompagnano i detenuti nelle loro notti in cella, dopo un giorno di prove. Ogni detenuto sente e dice le battute come se sgorgassero dal suo intimo, recitando un copione che parla delle loro tensioni o delle loro attese. Il livello interpretativo dei diversi detenuti è altissimo, fatto di mimiche e sguardi, che neanche nei migliori studi o accademie è possibile imparare. I fratelli Taviani dichiarano che il teatro rappresenta uno strumento principe per il percorso di reinserimento del detenuto. Dopo l'Orso d'Oro all'ultimo Festival di Berlino, è vincitore 2012 di cinque statuette al David di Donatello.
Il Festival, che quest'anno affronta il tema “Buoni maestri buona vita - L'educazione che genera uomini nuovi”,  prosegue venerdì 1° giugno alle ore 17.30, sempre al Cinema Corso,  con Io sono con te di Guido Chiesa, alla presenza del regista che dialogherà con Federico Pontiggia (giornalista e critico cinematografico) ed Elena Liotta (psicoanalista e autrice di numerose pubblicazioni).
Maria è una giovane ragazza, figlia di pastori, promessa in sposa a Giuseppe. Cresciuta secondo l'amore e il rispetto verso i più piccoli, la ragazza presto ravvisa le storture del mondo patriarcale che la circonda. In una società in cui sollevazioni e ribellioni sono all'ordine del giorno e il richiamo alla violenza si propaga come una sorta di contagio, Maria dando alla luce suo figlio Gesù, si troverà di fronte a scelte decisive, che la trasformeranno, suo malgrado, in pietra dello scandalo.
Educare alla buona vita comporta la preoccupazione che siano formate in ciascuno l'intelligenza, la volontà e la capacità di amare, perché ogni individuo abbia il coraggio di decisioni definitive, sia nell'orizzonte della fede, che nella prospettiva pedagogica e culturale - spiega il direttore artistico Alessandro Lardani - citando il documento Educare alla Buona Vita del Vangelo (Orientamenti pastorali della CEI per il decennio 2010-20). Da qui il tema trasversale della VII Edizione del Festival d'Arte e Fede, un'occasione di approfondimento per tutti, credenti e non, in preparazione alla Festività del Corpus Domini.
Il Festival è organizzato e promosso dall'Associazione Culturale Lubilarte, in stretta collaborazione con la Diocesi di Orvieto-Todi, con il Comune di Orvieto e l'Università di Gordon College, con il sostegno dell'Opera del Duomo di Orvieto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e dell'Associazione Amici del Cuore-Città Cardioprotetta, con il patrocinio della Provincia di Terni e della Regione dell'Umbria.