Clint Eastwood aveva anticipato il desiderio di cimentarsi nel musical, ma anziché l'annunciata quarta versione di È nata una stella, il californiano dagli occhi di ghiaccio ha deciso di spegnere le ottantaquattro candeline con Jersey Boys (al cinema dal 18 giugno con Warner).
Basato sull'omonimo, pluripremiato show che nel 2005 inaugurò la stagione di Broadway, il film racconta, fra luci e ombre, la storia dei Four Seasons (in seguito Frankie Valli & The Four Seasons), il quartetto pop rock di giovani italoamericani provenienti dal New Jersey che tra gli anni '60 e '70 scalò le classifiche con pezzi orecchiabili e accattivanti come Sherry, Big Girls Don't Cry, Walk Like a Man, December 1963 (Oh, What a Night), My Eyes Adored You, Rag Doll e, soprattutto, Can't Take My Eyes Off You. Direttamente dal musical originale arriva il protagonista John Lloyd Young nel ruolo del frontman Frankie Valli, mentre nei panni dei compagni di band Bob Gaudio, Nick Massi e Tommy DeVito, ci sono Erich Bergen, Michael Lomenda e Vincent Piazza (il Lucky Luciano della serie tv Boardwalk Empire), senza scordare Christopher Walken nella parte del mafioso Angelo “Gyp” DeCarlo, membro della famiglia Genovese, noto per via dei legami con Frank Sinatra. Inoltre all'epoca dei fatti il futuro attore Joe Pesci era grande amico dei quattro ragazzi, quindi, per la gioia dei cinefili e per omaggiare l'aura alla Quei bravi ragazzi del contesto, appare pure lui, interpretato da Joseph Russo.
Nonostante abbia già vinto un Tony Award proprio grazie a Jersey Boys, il trentottenne John Lloyd Young non si è ancora abituato all'idea di essere il leader dei Four Seasons anche al cinema. “Fare un film da protagonista diretto da un mito come Eastwood? È un sogno: fatico tuttora a crederci.” E Clint com'è visto da vicino? “Un'icona, un regista eccezionale e un uomo gentile.” Young non è il solo a provenire dallo show di Broadway: anche altri attori (come Donnie Kehr ed Erica Piccininni) hanno ripreso i propri ruoli sullo schermo, dal momento che Eastwood ha rifiutato l'idea di un cast hollywoodiano in favore di uno dalla solida esperienza teatrale. La sceneggiatura, scritta da John Logan insieme a Marshall Brickman e Rick Elice (autori del libretto originale), si prende alcune libertà rispetto allo spettacolo, ma John ha definito i cambiamenti “giusti e naturali, perché un film mostra e permette di vedere quello che a teatro puoi solo immaginare.” Dal vivo Jersey Boys è stato applaudito da oltre 20 milioni di spettatori in tutto il mondo: nessuna paura che a queste persone la trasposizione cinematografica possa non interessare? “Secondo me, invece” afferma Young “i fan resteranno piacevolmente sorpresi. La pellicola completa il lavoro fatto sul palco, cattura e amplifica l'essenza stessa dello spettacolo. Direi che l'arma segreta del film è proprio la regia di Eastwood.”
Se voi però fate parte dei duri irriducibili che da Clint vogliono solo le armi vere ed evitano i musical come la peste, pazientate sino al 2015 quando uscirà American Sniper, la storia del Navy SEAL Chris Kyle, il cecchino più letale e infallibile della storia dell'esercito americano (160 nemici abbattuti secondo le stime ufficiali fornite dal Pentagono, oltre 250 in realtà). Soprannominato dagli iracheni “il diavolo di Ramadi”, Kyle è stato freddato l'anno scorso da un giovane marine, sofferente di sindrome post-traumatica. Criminale di guerra o eroe? Ne riparleremo l'anno prossimo, intanto godiamoci le canzoni dei Four Seasons.