(Cinematografo.it/Adnkronos) E' cominciata la "battaglia" per l'atollo di Tetiaroa, che Marlon Brando acquistò negli anni '60, dopo averci girato il film Gli ammutinati del Bounty. A un mese dalla scomparsa dell'attore, gli speculatori non fanno mistero del progetto di trasformare il piccolo angolo di paradiso di 600 ettari nel sud del Pacifico in un centro turistico esclusivo, la cui attrattiva, oltre alla bellezza naturale, sarebbe rappresentata dal fatto di essere appartenuto a un mito di Hollywood. Ma i finanzieri, a quanto pare, hanno incontrato sulla loro strada un ostacolo notevole: l'isola è parco naturale e quindi considerata patrimonio intoccabile della cultura polinesiana. A Tetiaroa si ritirarono a vivere Tarita Teriipia, la donna incontrata da Brando durante le riprese de Gli ammutinati del Bounty e il figlio Simon Tehotu. Qui, a venti minuti dall'aeroporto internazionale di Tahiti, era sorto un albergo di sole tredici stanze dove i clienti non potevano però fermarsi più a lungo di tre giorni. Successivamente il resort chiuse e sembrava che l'attore, sopraffatto dai debiti, dovesse accettare le offerte delle società interessate a trasformare l'atollo in un centro vacanze di lusso.