Il bravo di Venezia

ITALIA 1941
Un gentiluomo, che si è dato al banditismo in seguito ad un delitto passionale, viene catturato e condannato a morte. Il Consiglio dei Dieci che ha anche incarcerato l'innocente figlio di lui, gli propone la salvezza per sé e per il figliolo se egli accetta l'incarico di Bravo di Venezia, una specie di Boia segreto che esegue le sentenze del Consiglio per le quali non si vuole la pubblicità di un processo il disgraziato accetta; ma una notte si trova addirittura di fronte al figlio e; per salvarlo, perde la vita. Il figlio, riconosciuta la sua innocenza, può sposare la buona ragazza a cui si era fidanzato.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Campogalliani

Attori: Carlo Duse - Mastro Zaccaria, Gustavo Diessl - Marco Fuser, Cesare Fantoni - Il Veronese, Cesare Polesello - Silvestro, Vera Furlan - Giulia, Eugenio Duse - Un Servo, Giorgio Costantini - Gualtiero, Emilio Petacci - Amico Di Eleonora, Rossano Brazzi - Guido, Valentina Cortese - Alina, Emilio Cigoli - Alvise Duor, Giacomo Moschini - Il Doge, Giulio Paoli - Callisto, Romano Calò - L'Avogadore, Erminio Spalla - Franco, Paola Barbara - Leonora, Giuseppe Piorozzi - Il Cerusico, Roberto Bianchi, Achille Majeroni - L'Inquisitore, Giulio Tempesti - Sergio, Amina Pirani Maggi - Una Dama, Alfredo Martinelli - Primo Valletto Di Alvise, Renato Malavasi - Secondo Valletto Di Alvise, Attilio Dottesio - Un Pittore, Angelo Dessy - Matteo, Pina Gallini - La Governante

Soggetto: Carlo Campogalliani, Alberto Spaini

Sceneggiatura: Alberto Spaini, Carlo Campogalliani

Fotografia: Otello Martelli

Musiche: Umberto Mancini

Scenografia: Gustavo Abel, Amleto Bonetti

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO

Produzione: SCALERA FILM

Distribuzione: SCALERA FILM

CRITICA
"(...) Un film fatto bene, ecco tutto da un'accurato e anche intelligente artigiano. Un po' è ispirato al Bandello delle grandi novelle drammatiche (...) molto a Michele Zevaco e ad altri potenti scrittori si lascia vedere: è congegnato con abilità, ci ha messo le mani uno dei nostri migliori giornalisti, ma strapazza troppo la storia. (Volpone "Il Bertoldo" (3/10/1941)