Faccia di Picasso

ITALIA 2000
E' la storia della crisi creativa di un regista al suo secondo film. L'incontro con uno sceneggiatore, il produttore e la scelta di un'attrice non dipanano i dubbi ma sono occasione per raccontare la vita e le famiglie dei due protagonisti: Massimo, il regista e Paci il suo fedele amico. Se già tutto è stato realizzato non resta che copiare. Ecco, quindi, la parodia di Ceccherini de Lo squalo, Rocky IV, L'esorcista, Il silenzio degli innocenti.

TRAMA LUNGA
Ceccherini è alla ricerca di un soggetto per il suo prossimo film. Con lui c'è l'amico attore Paci, che del film sarà il protagonista. Federico, il produttore, li sollecita e li tiene sotto pressione. Ceccherini, dopo alcuni tentativi, decide, prima di fare il film, di girare alcuni omaggi a famosi esempi del cinema del passato. Si comincia con 'Lo squalo' e poi Stanlio e Ollio. Ceccherini si concede una pausa a contatto con la natura, poi a Bologna fa alcune interviste a studenti e studentesse dell'università. Di nuovo ecco Hannibal the Cannibal, poi il Pinocchio di Comencini con la presenza del bambino di allora oggi uomo; ecco l'Esorcista, Rocky IV, e poi un sogno su se stesso che sposa Stefania. Infine Ceccherini e Paci sono a Berlino: davanti a quello che resta, Ceccherini sogna un muro tutto imbiancato, proprio come faceva il padre, che faceva il nobile mestiere di imbianchino.
SCHEDA FILM

Regia: Massimo Ceccherini

Attori: Massimo Ceccherini - Ceccherini, Alessandro Paci - Paci, Marco Giallini - Federico, il produttore, Bianca Guaccero - Samantha, l'intervistatrice, Yuliya Mayarchuk - Petrulka, Pietro Fornaciari - Fernando Capecchi, Pierfrancesco Aiello - Lo sceneggiatore, Andrea Balestri - Se stesso, Vanessa Bellaria - La segretaria, Gabriele Bocciarelli - Gabriele, Chiara Conti - Stefania, l'ex fidanzata, Willow Gene Curry - La moglie di Paci, Matteo Paci - Il figlio di Paci, Gaetano Muratore - Iannello, Giovanni Veronesi - Il sacerdote, Christian Vieri - Ivan Drago, Vincenzo Salemme, Ludovica Corridi - La figlia di Iannello, Giovanni Di Ianni - Carmelo, Eleonora Di Miele - Marzia, Mario Donatone - Il sosia di Picasso, Vanessa Gallipoli - La poliziotta, Giuliano Grandi - Jimmy in 'Hannibal', Valentina Holtkamp - L'indemoniata in 'L'esorcista', Vanni Fois - Primo poliziotto in 'Hannibal', Bruce McGuire - Secondo poliziotto in 'Hannibal', Jorge Neves - L'allenatore in 'Rocky', Graham Anthony Hardy - Il sosia di Stan Laurel, Jeremy Smith - Il sosia di Oliver Hardy, Stefano Orselli - Il sosia di Charles Chaplin

Soggetto: Giovanni Veronesi, Massimo Ceccherini

Sceneggiatura: Giovanni Veronesi, Massimo Ceccherini

Fotografia: Tani Canevari

Musiche: Riccardo Galardini

Montaggio: Alessio Doglione

Scenografia: Eugenio Liverani

Costumi: Eugenio Liverani

Effetti: Giuseppe Squillaci

Altri titoli:

PIcasso Face

Durata: 95

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: VITTORIO CECCHI GORI PER C.G.G.-FIN.MA.VI.

Distribuzione: CECCHI GORI (2000)

CRITICA
"La metà oscura di Leonardo Pieraccioni non ha più voglia di innervosire le favole romantiche dell'amico. Quando può, preferisce dirigersi da solo e, come già dimostrò in 'Lucignolo', la sua ispirazione nasce dai libri o dai classici del cinema ferocemente stravolti. Stavolta il pretesto è il travaglio 'poetico' di un regista in cerca di storie". ('Carnet', settembre 2000)

"La ex 'spalla' di Leonardo Pieraccioni, già autore di 'Lucignolo' che ebbe gran successo di pubblico incassando quasi sette miliardi, al secondo film conferma la sua comicità sardonica, popolare e aggressiva, la sua capacità di far ridere in momenti folgoranti (la sceneggiatura è di Ceccherini e di Giovanni Veronesi), la sua visione iperrealista e insieme surreale. Chiedere a lui un film ordinatino, ben strutturato, ben fatto secondo le regole, sarebbe davvero troppo pretendere: è già molto questa serie sgangherata e caotica di cose da ridere". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 ottobre 2000)

"Ceccherini come Fellini? Una volta, a scuola, quando nel tema dicevi tutto quello che potevi ma non sapevi scrivere ti davano quattro, con una nota: sincero, ma immaturo; studia! Ceccherini incapace, punta sulla sincerità. Ma tra noiose scorribande in auto con il fedele Paci (compare di cabaret), famigliole parodistiche, bellone incapaci e produttori sottanieri, sfila l'elenco dei luoghi comuni da non toccare in questi casi. Risate stitiche, tempi larghi come il Mar Morto. A corredo, alcuni omaggi messi lì come sketch-intervallo: Ceccherini-Squalo, Ceccherini-Esorcista, Ceccherini-Rocky, Ceccherini - Hannibal the cannibal. Omaggio nostalgico, commovente, al padre imbianchino, per la felicità dello sceneggiatore Giovanni Veronesi che vede un destino: Ceccherini poeta. Siamo in trepida attesa". (Silvio Danese, 'Il giorno', 14 ottobre 2000).

"Stralunato e insofferente, Ceccherini riesce a star lontano dai tanti vezzi del cinema italiano (e toscano): non c'è ironia nè autocompiacimento, soprattutto non c'è quella voglia un po' ruffiana di essere simpatico a tutti i costi. Anzi, caso mai è vero il contrario: sembra quasi che voglia apparire sotto la peggiore luce, che sia attanagliato da una carica distruttiva che gli fa scegliere una comicità funerea, lacerante, quasi disperata. Squinternato e sconcertante, il film trasmette comunque un'aria di autenticità (l'omaggio - ma è tale? - al padre imbianchino) che invano cercheresti negli altri prodotti della scuderia Cecchi Gori. E alla fine esci pensando che forse l'Italia potrebbe aver trovato il suo John Belushi in trentaduesimo." (Paolo Mereghetti, Io donna, 21 ottobre 2000).