Il capitano degli ussari

ITALIA 1940
Varady, ex capitano degli ussari, viene convocato urgentemente dalle sue sorelle nella tenuta di famiglia situata nella campagna ungherese. Suo figlio, che studia a Budapest, si è messo nei guai, contraendo molti debiti. Varady, una volta arrivato nella capitale ungherese, si lascia andare alla vita sregolata insieme a suo figlio e sperpera i soldi che le sue sorelle gli hanno affidato. Il figlio è innamorato di una ballerina e Varady, appena la vede, riconosce la donna che ha amato quando, da capitano, era di stanza a Budapest. Anche lei gli confessa di amarlo ancora, ma prima di sposarla, Varady dovrà vedersela con suo figlio e con i suoi sentimenti.
SCHEDA FILM

Regia: Sándor Szlatinay

Attori: Clara Tabody - La ballerina, Enrico Viarisio - Varady, ex capitano degli ussari, Paolo Viero - Figlio di Varady, Pina Gallini - Sorella di Varady, Lola Braccini - Sorella di Varady, Jone Romano - La zitella, Carlo Romano, Livia Minelli, Luigi Pavese, Aroldo Tieri, Arturo Bragaglia

Soggetto: Sándor Szlatinay - commedia

Sceneggiatura: Luigi Zampa, Sándor Szlatinay, Carlo Veneziani - dialoghi

Fotografia: Ugo Lombardi

Musiche: Edoardo De Risi

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Alfredo Montori, Angelo Zagame - collaborazione

Aiuto regia: Umberto Scarpelli

Durata: 68

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Tratto da: commedia omonima di Sándor Szlatinay

Produzione: GIORGIO ASINARI PER NUOVA FILM

Distribuzione: ICI

NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO NEGLI STABILIMENTI FERT DI TORINO ED E' LA VERSIONE ITALIANA DEL FILM "GLI USSARI DI BERGERY", REALIZZATO DAL REGISTA IN UNGHERIA NEL 1939-1940.
CRITICA
"Il film, con tanta Ungheria, avrebbe potuto essere collocato in un qualunque altro paese del mondo, senza perdere nulla del suo carattere che è quello di una commediola non troppo divertente, imbastita su situazioni fruste, ed immersa in un'atmosera convenzionale (...) Enrico Viarisio è il capitano e fa del suo meglio per destreggiarsi tra il comico e il sentimentale; la danzatrice è Clara Tabody, che danza bene ma recita così così". (Arnaldo Frateili, 'La Tribuna' 24 giugno 1941)