FABIOLA

ITALIA 1948
Rhual, giovane gallo di forme atletiche, viene invitato a esibirsi come gladiatore nella villa del Senatore Fabio Severo. Nei pressi della villa, Rhual incontra una ragazza: i due giovani si sentono irresistibilmente attratti e tra essi divampa la passione. Più tardi Rhual apprenderà che la fanciulla è Fabiola, figlia di Fabio Severo. Questi viene misteriosamente ucciso quella notte: dell'assassinio vengono falsamente accusati i cristiani. Fabiola avvicina i cristiani nelle catacombe e si convince della loro innocenza. Ha dei sospetti su Rhual ma interrogata dal tribunale, accusa i cristiani, mentre Rhual li difende, proclamandosi egli stesso cristiano. Si scatena la persecuzione: molti cristiani sono uccisi, altri imprigionati. Fabiola ottiene la libertà per Rhual, ma questi la respinge. Il centurione Sebastiano, denunciato come cristiano, muore martire: Fabiola si schiera coi perseguitati. Nell'arena, Rhual affronta inerme vari gladiatori e li batte, ma non li uccide. Esausto, sta per soccombere ma, vinti dal suo esempio, i gladiatori gettano le armi. Intanto le avanguardie di Costantino appaiono sugli spalti, portando, sui loro vessilli, il segno di Cristo.
SCHEDA FILM

Regia: Alessandro Blasetti

Attori: Michèle Morgan - Fabiola, Michel Simon - Fabio Severo, Gino Cervi - Quadrato, Elisa Cegani - Sira, Henri Vidal - Rhual, Guglielmo Barnabò - Antonio Leto, Umberto Sacripante - Un Funzionario Dell'Annona, Virgilio Riento - Pietro, Carlo Ninchi - Galba, Rina Morelli - Faustina, Silvana Jachino - Lucilla, Franco Interlenghi - Corvino, Aldo Silvani - Cassiano, Massimo Girotti - Sebastiano, Gabriele Ferzetti - Claudio, Ludmilla Dudarova - Giulia, Maurizio Di Nardo - Tarcisio, Giovanni Heinrich - L'Inquisitore, Louis Salou - Fulvio, Guido Celano - Pompeo, Goliarda Sapienza - Cecilia, Sergio Tofano - Fausto, Paolo Stoppa - Manlio Valerio, Laura Gore, Elena Makowska, Walter Lazzaro, Carla Rovere, Flavia Grande, Luciana Danieli, Luca Cortese, Giovanni Caporilli, Annibale Betrone, Nerio Bernardi, Lorena Berg, Amalia Pellegrini, Darix Togni, Anna De Angelis, Gino Saltamerenda, Federico Collino, Umberto Silvestri, Paul Müller, Riccardo Mangano, Nino Javert, Beppe Tosi, Gino Leurini, Rinaldo Smordoni, Michele Sakara, Carlo Jachino, Egisto Olivieri, Erminio Spalla, Vinicio Sofia, Victor Ledda, Amedeo Trilli, Ugo Sasso, Bella Starace Sainati, Armando Annuale, Paolo Ferrari, Olga Vittoria Gentilli

Soggetto: Alessandro Blasetti, Mario Chiari, Diego Fabbri

Sceneggiatura: Alessandro Blasetti, Jean-Georges Auriol, Antonio Pietrangeli, Diego Fabbri, Cesare Zavattini, Emilio Cecchi, Vitaliano Brancati, Corrado Pavolini, Lionello De Felice, Alberto Vecchietti, Umberto Barbaro, Suso Cecchi d'Amico, Mario Chiari, Renato Castellani

Fotografia: Mario Craveri

Musiche: Enzo Masetti

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Arnaldo Foschini

Durata: 164

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: LIBERAMENTE TRATTO DAL ROMANZO OMONIMO DEL CARD. NICHOLAS WIESEMAN "FABIOLA" O "LA CHIESA DELLE CATACOMBE" (1854)

Produzione: SALVO D'ANGELO PER UNIVERSALIA FILM

Distribuzione: WARNER BROS - DOMOVIDEO

NOTE
IL FILM E' COSTATO 5OO MILIONI E NE HA INCASSATI 513.750.000.
ARCHITETTI: ALDO TOMMASINI E FRANCO LOLLI -COSTUMI: VENIERO COLASANTI.
CONSULENZA ARTISTICA E LETTERARIA DI GIUSEPPE DELLA TORRE (NON ACCREDITATO)
COLLABORAZIONE ALLA SCENEGGIATURA, NON ACCREDITATA, DI: RENATO CASTELLANI, ALBERTO VECCHIETTI, SUSO CECCHI D'AMICO, EMILIO CECCHI, LIONELLO DE FELICE, UMBERTO BARBARO.
UN CARTELLO ALL'INIZIO DEL FILM AVVERTE CHE:"IL FILM E' DEDICATO AI PERSEGUITATI, AGLI OFFESI, ALLE VITTIME DI OGNI VIOLENZA"
PAOLO FERRARI, ALLORA BAMBINO RISULTA NEI TITOLI COME COME "TAO"
COLL. ALLA REGIA: MARIO CHIARI. - ASSISTENTE ALLA REGIA: LIONELLO DE FELICE.
MUSICHE DIRETTE DA: WILLY FERRERO.
CRITICA
"[...] Ingiusta ci pare l'accusa di falsi e cartapeste che sarebbero molto evidenti in "Fabiola:" dove cuoi e metalli, vesti e armamenti, sono spesso autentici, tanto che proprio in tali voci è da ricercare una delle ragioni dell'alto costo del film. La tenacia e lo sforzo che hanno portato a termine questa complessa fatica non sono comuni e fuor di luogo ci appare qualunque immotivata svalutazione di un film che, se mai, non doveva essere fatto, per dare modo ad altri dieci di prenderle il posto [...]". (Mario Verdone, "Bianco e Nero", n. 3 del 1949).