"Il modo in cui io penso la scrittura, il lavoro sul set, è tutto dentro il libretto Note sul cinematografo, che comprai per caso nei primi anni '90", dice il regista francese. Che riceve il riconoscimento di Fondazione Ente dello Spettacolo e Rivista del Cinematografo
“Per la capacità di parlare dell’uomo e del lavoro, dell’anima e dell’impegno, senza mai sottrarsi alla dignità e alla complessità”: la cerimonia di premiazione venerdì 29 agosto nell’ambito della Mostra del Cinema. A consegnare il riconoscimento il Segretario Generale della CEI Mons. Giuseppe Baturi
Le occasioni dell’amore inizia e chiude con una ripresa a plongée. In mezzo, una parentesi di vita “fuori stagione”. E le emozioni sepolte, a turno, disperate, “cadono a mucchi” come nella poesia dei vecchi amanti di Jacques Prévert
Da Una vita a Le occasioni dell’amore, passando per la trilogia del lavoro con Vincent Lindon: un cinema che racconta il mondo, i fatti, i conflitti privati e pubblici attraverso i suoi personaggi
Un uomo, una donna. Un amore finito, il mare d’inverno, un ritorno inatteso. E le verità più scomode: che le cose finiscono e che non siamo persone straordinarie. Stéphane Brizé trova l’ironia nel mélo: memorabile Guillaume Canet, Alba Rohwracher mai così luminosa
L’attrice italiana al fianco di Guillaume Canet nel mélo di Stéphan Brizé, Hors-saison: “Volevo soffermarmi sul momento in cui si rimugina sulle scelte mai fatte, sugli incontri mancati o sprecati”. In gara al Lido
“L’ira non è sufficiente a porre le basi per la rivoluzione, che dovrebbe poggiare su idee politiche frutto di un pensiero”, dice Stéphane Brizé. Che porta Vincent Lindon nella “trincea” a difesa del lavoro: “Personaggio che spero incarni il risveglio delle coscienze”. Dal 15 novembre in sala