Il festival di Cinemazero regala due belle e connesse retrospettive: i documentari del regista piacentino e l’omaggio ai cento anni del grande psichiatra italiano
Nella città friulana dal 10 al 14 aprile torna la rassegna dedicata ai documentari ideata da Cinemazero. Il direttore Costantini: “Questi film sono strumenti di denuncia e consapevolezza. Bisogna agire per il pianeta e contro la violenza di genere”
Il regista bobbiese chiude con mons. Davide Milani il ciclo di incontri che lo ha visto protagonista al Bif&st: “Ho chiuso con I pugni in tasca. La vera ribellione è senza violenza”
La sua azione dà forma a esistenze ibride, destinate a quel vivere “tra” che è ricchezza esistenziale, oltre che implosione e malinconia: come succede in Rapito di Marco Bellocchio e Ritorno a Seoul di Davy Chou
L’attore siciliano presenta al Lecco Film Fest l’ultimo lavoro con il regista piacentino: “L’arte è un atto di libertà, le sue sceneggiature sono come un luogo altro”. E sul senso della rassegna, aggiunge: “Per ridestare lo stupore bisogna incontrare la diversità”
Dopo il trionfo di Esterno notte tra le Grandi Serie, il regista si impone anche con il film attualmente in sala. Al MAXXI di Roma la cerimonia di premiazione
Marco Bellocchio affronta con rispetto la storia di Edgardo Mortara, senza ideologie né pregiudizi, mostrando sfumature e contraddizioni. Peccato che esigenze di sceneggiatura semplifichino eccessivamente la figura di Pio IX e lascino in ombra la libertà interiore del ragazzo
Quarto film nelle ultime quattro edizioni del Festival di Cannes, di nuovo in Concorso con il caso Mortara: “Nessun intento ideologico, la cecità è l’elemento in comune tra questo e il rapimento Moro”. Dal 25 maggio in sala
Il sol dell’avvenire, Rapito e La chimera in gara per la Palma d’Oro alla 76ma edizione del Festival, dal 16 al 27 maggio. In concorso – 19 titoli – sei registe donne, un’opera prima
Dopo Esterno notte, con cui ha ricevuto l’EFA per l’Innovative Storytelling, e in attesa del film La conversione, il maestro annuncia il progetto sul celebre caso di malagiustizia
Il regista torna a parlare di Esterno notte, “una storia che andava raccontata per cercare di capire che rapporto ha quel momento con noi oggi”, dice Fabrizio Gifuni, che interpreta lo statista. Su Rai 1 il 14, il 15 e il 17 novembre
Al maestro italiano l’EFA Award for Innovative Storytelling per la miniserie dedicata al sequestro Moro. Cerimonia di consegna il 10 dicembre a Reykjavík, in Islanda
Su Rai 1 in prima serata dal 14 novembre la serie sul Caso Moro di Marco Bellocchio. Con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Toni Servillo, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi, Daniela Marra
Iniziate le riprese del nuovo film di Marco Bellocchio. Ispirato alla storia di Edgardo Mortara, con Paolo Pierobon, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Enea Sala e Leonardo Maltese
Il riconoscimento dei Nastri d'Argento all'opera di Marco Bellocchio: "Lascia un segno speciale nella storia del cinema di questo tempo che ha cambiato la nostra vita", dice la Presidente SNGCI Laura Delli Colli
Lo Stato, le BR, la famiglia, i media: Marco Bellocchio e la ricostruzione polifonica, monumentale, dei 55 giorni del sequestro Moro. Imperdibile, in Cannes Première, poi in sala in due parti, il 18 maggio e il 9 giugno. Dal 14 novembre su Rai 1
Il Festival di Nyon rende omaggio al cineasta italiano. Oltre al riconoscimento, una masterclass e una retrospettiva di opere selezionate, con anteprima per la Svizzera di Marx può aspettare
"Un film che in un certo senso mi libera, ma non per questo mi sento assolto", dice il regista. Sulla Croisette con il doc incentrato sul fratello Camillo e per ritirare la Palma d'Oro onoraria del Festival
Documentario sui generis, difficilmente catalogabile, doloroso e tenero: Marco Bellocchio (si) mette a nudo (con) la sua famiglia, con un film-indagine "su un angelo", il fratello gemello suicida Camillo. In sala e in Cannes Premiere
Al maestro italiano il riconoscimento del Festival francese. Cerimonia di consegna sabato 17 luglio, in Premiere il suo nuovo documentario Marx può aspettare