"Dopo aver incontrato Steve Boyes, mi si è presentato con grande urgenza un progetto inaspettato, che sembrava la caccia a Moby Dick, la balena bianca. Come molti dei miei film, anche questo è un’esplorazione dei sogni e dell’immaginazione, messi a confronto con la realtà. Il film mi ha portato in quella che le tribù locali chiamano la Terra ai confini del mondo".

Dopo aver ricevuto il Leone d'Oro alla Carriera - consegnatogli dall'amico e collega Francis Ford Coppola - Werner Herzog (che oggi pomeriggio sarà anche protagonista di una Masterclass) presenta Fuori Concorso (Non Fiction) a Venezia 82 Ghost Elephants, documentario che appunto segue la spedizione del ricercatore sudafricano Steve Boyes, sulle tracce di un misterioso e sfuggente branco di elefanti fantasma sulle montagne dell’Angola, un altopiano boscoso praticamente disabitato, ma grande quanto l’Inghilterra.

Parte insieme a degli esperti nel seguire le tracce originari della Namibia, i migliori rimasti al mondo, ma resta un’importante domanda di fondo: non sarebbe meglio lasciare questi giganteschi elefanti nei sogni, come fantasmi, come la balena bianca, piuttosto che trovarli nella realtà?

Ghost Elephants
Ghost Elephants

Ghost Elephants

"Gli elefanti nel film appaiono per una trentina di secondi, il film si concentra più che altro sul sogno, sullo spirito di questa ricerca, sullo spirito degli elefanti", spiega ancora Herzog, che aggiunge: "In un romanzo fantastico come quello di Melville, Moby Dick appunto, la balena bianca la incontriamo solamente in qualche pagina rispetto alle circa 600 che compongono il libro. Seguiamo una persona che cerca il suo spirito, il suo sogno, un viaggio che partendo dalla Namibia ci ha portato in tanti altri luoghi fantastici, nelle isole a nord est dell'Angola, disabitate, senza ponti, senza strade, un luogo grande quanto l'Inghilterra".

Sul fil rouge che accomuna anche quest'ultimo lavoro ad una vasta filmografia dove la ricerca e l'ossessione diventano fondamentali, Werner Herzog riflette: "Ho realizzato 70-80 film, scritto molti libri, quello che solo ora ho iniziato a capire è che tutti questi lavori hanno una visione del mondo comune. Grazie a questa visione non posso essere imitato facilmente. Ma sono moltissimi anche i progetti che avrei voluto realizzare e poi non è avvenuto, penso ad esempio ad un film sulla conquista del Messico visto dalla prospettiva dei nativi da fare insieme a Francis Ford Coppola, poi mai realizzato. Qualche anno fa proprio qui a Venezia portai due film, credo una cosa mai avvenuta in nessun Festival cinematografico. Quindi non ci perdo il sonno quando qualche progetto va in fumo, cerco di essere un buon soldato e di fare il mio dovere".

Ipercreatività che coincide con l'altro film già realizzato, Bucking Fastard, interpretato dalle sorelle Kate e Rooney Mara insieme a Orlando Bloom: "Lo abbiamo girato in alcune grotte isolate della Slovenia, un paese talmente bello da perdere il fiato".

E a chi gli chiede a quale tra i tanti film diretti si sente più legato, Herzog non ha dubbi: "Sarebbe come chiedere ad una madre quale sia il suo figlio preferito, è impossibile rispondere".