“Per la prima volta 21 sigle insieme e una visione unica, che rappresenta la visione del settore. Non siamo qui a battere cassa o lamentarci, ma raccontarci, per interrompere una visione distorta e informazioni sballate. Con pacatezza e fermezza, chiediamo velocità alla pubblica amministrazione, che è andata in crash per l’eccesso di produzioni, per il successo del settore con una domanda enorme post pandemia”.

Così il produttore e distributore Andrea Occhipinti apre al Cinema Adriano di Roma Vogliamo che ci sia ancora un domani, la gremitissima conferenza stampa del settore audiovisivo indipendente, cui hanno aderito tra gli altri100 autori, Unita, Anac, Anica Produttori e Cartoon Italia.

Il convegno riflette un arresto brusco della produzione cinematografica e audiovisiva su Il primo trimestre 2024 ha registrato un, dovuto all’incertezza e al protrarsi del ritardo nell’attuazione delle misure di sostegno pubblico al settore. “Da una situazione di piena occupazione e forte crescita in tutti i segmenti della filiera – osservano i promotori - siamo oggi di fronte a una vera e propria emergenza con molte produzioni rinviate o cancellate: i sindacati indicano che i livelli occupazionali stanno precipitando, con molti lavoratori costretti a ricorrere alla indennità di disoccupazione (NASPI) e molti teatri di posa vuoti se non per qualche produzione straniera”.

Questo a fronte di una filiera cinematografica e audiovisiva composta da oltre 9.000 imprese, e negli ultimi anni ha generato un’occupazione diretta di oltre 65.000 persone, e 114.000 occupati nelle filiere connesse. In Europa l’Italia è il quarto mercato di riferimento, il terzo per produttività dopo Germania e Francia, e il moltiplicatore industriale è stimato in 3,5 (fonte Cassa Depositi e Prestiti).

175,71 milioni di euro al cinema italiano, 254,24 milioni all’audiovisivo italiano, 338,50 milioni a quello internazionale: questi i dati del tax credit alla produzione nel 2022, e oggi? I promotori affermano che è “necessario sbloccare tax credit, contributi selettivi e contributi automatici” della Legge Cinema Franceschini, a partire dal “decreto di riparto” delle risorse a disposizione del settore per il 2024, con Occhipinti che individua quale priorità gli automatici, fermi da 4 anni.

Segnatamente, per il tax credit si richiede “certezza delle risorse, delle regole e delle tempistiche”, nonché la “reintroduzione di escalator e cap per opera e per gruppi di impresa”; per i selettivi “priorità a PMI o film non ad alto budget” e curricula adeguati per i membri della commissione ministeriale preposta; per il TUSMA, ovvero il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, che “le spese di distribuzione non entrino nel computo delle quote d’investimento” e che “Rai Cinema renda pubblici gli investimenti sui singoli film e singoli diritti”; che “broadcaster e piattaforme non possano auto-distribuire attraverso le loro filiali (Rai Cinema, Medusa e Vision) tutti i propri prodotti, lasciando sul mercato i diritti di sfruttamento” e che “non riducano gli investimenti” in Italia; per l’animazione “il mantenimento dell’aliquota del 40% di tax credit” alle produzioni. Da parte loro, i documentaristi italiani di doc.it stigmatizzano la mancanza di “politica adeguata nel contratto di servizio Rai, nessuna tutela nel TUSMA” con l’abolizione delle sottoquote per il doc, e “nessun incremento degli investimenti specifici da Cinecittà”.

Sul fronte attori, Vittoria Puccini di Unita, osservando come “la contrazione del mercato renda incerto il futuro”, chiede una modifica all’indennità di discontinuità, “parità di genere nel rispetto del talento” e prelazione per i film women driven. Francesca Tozzi, sceneggiatrice in rappresentanza di WGI, rivela si sia “al lavoro per il contratto nazionale di registi e sceneggiatori”.

Conclude il maestro Marco Bellocchio, invitando a una inedita unità del comparto: “Noi non dobbiamo nascondere le diseguaglianze, far finta che non ci sono, ci sono, ma oggi dobbiamo sforzarci di darci la mano, di trovare l’unità poiché siamo in un momento di eccezionale emergenza (pensando anche ad una emergenza mondiale, alle guerre con un numero spaventoso di vittime, alle migrazioni inarrestabili, al clima”.