Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha affidato a Mario Turetta, capo dipartimento del MiC, la direzione ad interim della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, dopo le dimissioni di Nicola Borrelli. Una soluzione temporanea, necessaria per garantire la continuità amministrativa in un momento delicato per l'intero comparto. La crisi è esplosa con il caso Kaufmann: oltre 800 mila euro di tax credit assegnati a Stelle della notte, film mai realizzato dal regista e produttore Francis Kaufmann, poi finito al centro di un’indagine per duplice omicidio. Il caso ha scoperchiato le falle nei controlli della DGCA, con conseguente sequestro di atti e blocco parziale degli incentivi.

Turetta, 67 anni, è un dirigente di lungo corso. Sociologo, torinese, già direttore della stessa DGCA nel 2019-2020, è stato fino al 2023 direttore generale Educazione e Ricerca. Da segretario generale del Ministero, oggi assume anche la reggenza della direzione cinema. Si tratta di un ritorno, affidato a un tecnico esperto in grado di tenere insieme i pezzi in una fase di stallo. La sua figura, interna all’apparato e lontana dai riflettori, è considerata una garanzia per gestire l’ordinaria amministrazione e guidare la fase transitoria in attesa di una nomina stabile, prevista entro l’autunno.

Il contesto è teso. Il blocco del tax credit sta paralizzando molte produzioni, mentre sul tavolo restano irrisolte le tensioni tra il ministro Giuli e la sottosegretaria con delega al cinema Lucia Borgonzoni, ai ferri corti sulla gestione delle risorse e sull'indirizzo politico. Le associazioni di categoria chiedono risposte rapide e certe. Con i festival alle porte e i fondi ancora congelati, il settore attende ora segnali chiari da chi, almeno sulla carta, conosce già bene la macchina.