Un 2022 segnato dalla crescita della produzione di film e di opere audiovisive, con lo strumento del tax credit in posizione sempre più dominante rispetto agli altri investimenti pubblici. Una misura che piace anche all’estero: registrato un incremento della richiesta da parte delle produzioni internazionali sia cinematografiche sia audiovisive. Film e opere risultano nel complesso più costosi. Aumentano le donne che scelgono di produrre film e documentari. In aumento anche i videogiochi per cui sono pervenute istanze di credito d’imposta. 

Sono alcuni dei risultati emersi dal rapporto “Tutti i numeri del cinema e dell’audiovisivo italiano - Anno 2022”, presentato oggi nel corso di un evento promosso dal Ministero della Cultura - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo nell’ambito della nona edizione del MIA - Mercato Internazionale Audiovisivo, fino al 13 ottobre a Roma.

Giunta alla dodicesima edizione, la ricerca è a cura dell’Ufficio Studi della DGCA del MiC e si prefigge come obiettivo quello di raccontare l’andamento del sistema cinematografico e audiovisivo italiano: più nello specifico, tenendo conto di un confronto che guarda non solo al 2021 ma anche al periodo pre-pandemia, il rapporto tratteggia un profilo del settore lato produzione e lato contribuzione. Quattro le sezioni al centro dell’analisi: Produzione Cinema, Produzione Audiovisivo, Tax credit Internazionale, Tax credit Videogiochi.

Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura: “Anche alla luce di quanto emerso dalla ricerca, che dimostra l’importanza del contributo pubblico per il settore della produzione cinematografica e audiovisiva, è quanto mai necessario tenere alta l’attenzione affinché questi fondi spingano nella direzione di una sempre maggiore qualità delle opere finanziate e della loro massima diffusione”.

Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del MiC: “Gli indicatori presi ad esame nel rapporto raccontano di un anno, il 2022, che si lascia alle spalle i mesi della pandemia. Ma ci sono ancora importanti margini di miglioramento. A tal fine, in questi mesi abbiamo aperto un dialogo costruttivo con gli operatori dell’intero sistema cinema italiano: al centro del confronto, la rimodulazione dell’impianto degli investimenti pubblici, con particolare attenzione al tax credit. I numeri ci confortano per molti aspetti ma sono evidenti alcune criticità che impongono una revisione importante di tutti gli strumenti di supporto affinché il sistema complessivo, a partire dai crediti d'imposta, sia più efficace”.

Di seguito, le principali risultanze sezione per sezione del Report 2022

Produzione Cinema

I film prodotti nel 2022 sono 355 (+13,4% sul 2021), superati i livelli pre-pandemia (325 nel 2019). I film 100% italiani sono 253 (147 di finzione e 106 documentari), cui si aggiungono 63 coproduzioni per un totale di 316 film italiani ammissibili, in crescita del 10,5% sul 2021.

Il costo totale dei film prodotti supera i 581 milioni di euro (+17,5% sul 2021).

La quota maggiore degli investimenti pubblici nazionali è data dal tax credit: nel 2022 i crediti di imposta per la sola produzione valgono 175,35 milioni di euro (+29,8% sul 2021).

Incremento del tax credit produzione film sia come numero di opere (171) sia come credito richiesto (165,28 milioni di euro).

Aumenta leggermente l’apporto delle registe donne alla produzione di film e documentari.

Produzione Audiovisivo

Le opere audiovisive (tv e web) prodotte nel 2022 sono 230, più che doppie rispetto al 2019. Le opere web crescono del 65,7% sul 2021, le opere televisive crescono del 37,6%.

Il costo totale delle opere di coproduzione audiovisiva prodotte supera i 129 milioni di euro (erano 47,66 milioni nel 2021) grazie principalmente all’apporto di capitali esteri.

Nella composizione dei costi, la quota maggiore degli investimenti pubblici nazionali è data dal tax credit: nel 2022 i crediti di imposta per la sola produzione valgono 239,55 milioni di euro (+51,6% sul 2021). Grosso aumento della quota dei costi dei produttori esteri minoritari.

Tax Credit Internazionale

·Nel 2022 le produzioni cinematografiche e audiovisive estere hanno richiesto un credito d’imposta complessivo di 338,45 milioni di euro che hanno generato un investimento totale di 844,36 milioni di euro.

·Tra il 2016 e il 2022 il credito di imposta complessivo richiesto per film e opere audiovisive è stato pari a 670,15 milioni di euro per un investimento generato nei 7 anni pari a 1 miliardo e 869 milioni di euro

·Nel 2022 le produzioni cinematografiche estere che hanno fatto richiesta di credito d’imposta nel 2022 sono state 42 (erano 18 nel 2021) per una richiesta totale di 213,7 milioni di euro.

·Tra il 2016 e il 2022 hanno fatto richiesta di credito di imposta internazionale 157 film per un totale di oltre 360 milioni di euro di credito richiesti e un investimento complessivo generato nei 7 anni di 998 milioni di euro.

·Nel 2022 le produzioni audiovisive estere che hanno fatto richiesta di credito d’imposta sono state 33 (erano 25 nel 2021) per una richiesta totale di 124,8 milioni di euro.

·Tra il 2016 e il 2022 hanno fatto richiesta di credito di imposta internazionale 142 opere audiovisive (tv e web) per un totale di quasi 310 milioni di euro di credito richiesti e un investimento complessivo generato nei 7 anni di 870,08 milioni di euro.

Tax Credit Videogiochi

Nel 2022 i videogiochi che hanno fatto richiesta di credito di imposta sono stati 37 (28 nel 2021) per un totale di credito richiesto di 12,7 milioni di euro (5,06 milioni di euro nel 2021).

L’investimento totale (2016-2022) su cui è stato richiesto il credito d’imposta è 88 milioni di euro (valore complessivo degli investimenti generato dal tax credit).

“Non ci fermiamo qui. Continuare a sostenere le sale resta per noi l’imperativo. E dunque, dopo un’estate segnata da risultati eccezionali, numeri addirittura superiori alle nostre aspettative e mai registrati prima, andiamo avanti nel percorso di riavvicinamento del pubblico al cinema. Anche grazie alle recenti iniziative dedicate proprio al settore finanziate dal MiC il desiderio di grande schermo è tornato a farsi sentire tra gli spettatori, segno che stiamo andando nella giusta direzione”. Così il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni lanciando la campagna di comunicazione sui grandi titoli attesi al cinema nei prossimi mesi, che mira alla piena ripartenza delle sale.

L’annuncio è arrivato nel corso dell’evento promosso dal MiC-DGCA che si è svolto oggi al Cinema Barberini di Roma nell’ambito del MIA - Mercato Internazionale Audiovisivo alla presenza del Sottosegretario Borgonzoni, del Direttore Generale DGCA Nicola Borrelli, del Presidente Cinetel Simone Gialdini e della Presidente Cinecittà Chiara Sbarigia.

Il panel è stato l’occasione per analizzare i dati Cinetel della campagna del Ministero “Cinema Revolution” con un particolare approfondimento dedicato alle caratteristiche socio-demografiche del pubblico che ha frequentato le sale nel periodo dell’iniziativa (16 giugno-16 settembre).

Caratteristiche socio-demografiche del pubblico estivo

Focus Cinexpert con confronto sul 2022

Il profilo degli spettatori che sono stati in sala durante la campagna “Cinema Revolution” è simmetrico in quanto a genere (le donne sono state il 51%, nello stesso periodo del 2022 la loro presenza si fermava al 44%).

Buono il mix anagrafico, anche se la classe d’età più presente resta quella dei 15-24enni. Il trend degli ingressi sulle singole classi d’età dimostra che il pubblico della fascia 15-24 anni mantiene il primato in valore assoluto (e cresce a un ritmo più elevato), ma il picco dell’incremento si registra nella fascia 50-59enni (+216%). Rispetto allo scorso anno, diminuisce (in proporzione) il contributo degli under 14 e cresce quello degli over 50. Sempre rimanendo alle classi d’età, il 60% del pubblico andato in sala nel periodo della campagna “Cinema Revolution” ha meno di 35 anni.

In quanto a frequenza delle sale, il segmento più rappresentato si conferma quello di coloro i quali sono soliti andare al cinema regolarmente (tra i cinque e i dieci ingressi all’anno), pari al 45%.

I numeri della campagna “Cinema Revolution”

Fonte: Cinetel

“Cinema Revolution - Che Spettacolo l’estate” è un’iniziativa messa in campo per l’estate 2023 dal Ministero della Cultura con il supporto di Cinecittà allo scopo di riportare il pubblico nelle sale. Frutto di un investimento di circa venti milioni di euro, la campagna si è svolta dall’11 giugno al 21 settembre. In apertura e in chiusura, le due edizioni di “Cinema in Festa” di quest’anno (11-15 giugno, 17-21 settembre), entrambe parte integrante del progetto.

Tre i binari su cui si è sviluppata l’iniziativa: una campagna di comunicazione, prezzi ridotti al botteghino (dal 16 giugno al 16 settembre biglietti per film italiani ed europei a soli 3,50 euro), una straordinaria presenza di titoli internazionali distribuiti in contemporanea mondiale dalle major.

Dall’11 giugno al 21 settembre registrate 19.1 milioni di presenze nelle sale per 128 milioni di euro di incassi: si tratta del migliore risultato dal 1995, anno di inizio delle rilevazioni di Cinetel. Presenze in aumento del 26,3% e incassi a +32,6% rispetto alla media del triennio 2017-2019. In crescita del 4,7% e dell’8,2% sul 2019 e del 13,5% e del 13,1% sul 2011 (le due migliori stagioni estive finora).

I migliori incassi sono stati registrati quest’anno da “Barbie” (31.9 milioni di euro nel periodo), “Oppenheimer” (25.4 milioni di euro), “Elemental” (6.8 milioni di euro), “Indiana Jones e il quadrante del destino” (6.3 milioni di euro), “The Nun 2” (5.5 milioni di euro).

Il cinema italiano ha registrato nel complesso 1.4 milioni di presenze (+63,3% sul 2022; +35,9% rispetto alla media del triennio 2017-2019) per un incasso di 8.1 milioni di euro (+79,2% sul 2022; +25,1% rispetto alla media del triennio 2017-2019).

L’iniziativa “Cinema Revolution” – come detto, dal 16 giugno al 16 settembre film italiani ed europei aderenti alla promozione a prezzo scontato – ha registrato 1.8 milioni di ingressi (+72,8% sul 2022, +8,6% rispetto alla media del triennio 2017-2019) per un incasso complessivo di 11.4 milioni di euro (+80,6% sul 2022, +18,3% rispetto alla media del triennio 2017-2019). Di questi, 1.1 milioni di ingressi sono stati registrati dai film di sola nazionalità italiana mentre il 29% delle presenze totali sono state corrisposte dalle arene estive.

Tra i film aderenti all’iniziativa il miglior risultato “europeo” è stato registrato da “Jeanne du Barry” (1.3 milioni di euro), mentre l’incasso più alto tra le produzioni italiane è stato guadagnato da “Io capitano” (908 mila euro nel periodo).

Le due edizioni annuali di “Cinema in Festa” (una in apertura, l’altra in chiusura dell’estate) hanno permesso l’ingresso in sala al prezzo scontato di 3,50 euro per tutti i film. L’edizione di giugno ha registrato 1.2 milioni di presenze, mentre quella di settembre 1.5 milioni (in miglioramento, dunque, rispetto a giugno e anche rispetto all’edizione di settembre 2022 con una crescita qui del +36,6%).

Rispetto al risultato dei titoli negli altri Paesi europei, si sono distinti numerosi film e sono stati messi a segno anche alcuni dei migliori risultati “internazionali”. “Barbie” ad esempio ha registrato il terzo migliore debutto europeo (7.7 milioni di euro). “Oppenheimer” invece il secondo migliore esordio europeo (8,9 milioni di euro) dopo UK/Irlanda, superiore a Francia (6.1 milioni di euro), Germania (5.9 milioni di euro) e quasi tre volte quanto il risultato al debutto in Spagna (2.7 milioni di euro).

Anche i film usciti in coda all’estate si sono particolarmente distinti: “The Nun 2” ha registrato il terzo migliore debutto in Europa (2.4 milioni di euro), di poco inferiore a Francia (2.7 milioni di euro) e Germania (2.4 milioni di euro) e tra i cinque migliori risultati complessivi a livello internazionale. “Assassinio a Venezia” ha registrato invece il secondo migliore debutto europeo (2 milioni di euro), di poco inferiore a UK/Irlanda (2.1 milioni di sterline) e sempre tra i cinque migliori risultati complessivi internazionali.