Se i nomi Vincenzo e Zenobio Baggioli non vi dicono molto è perché sono fittizi inventati nel 1940 in Italia come autori del fumetto detto Ciclone, Uomo d’Acciaio o Uomo Fenomeno, vale a dire l’americano Superman che il giornalino L’Audace non avrebbe altrimenti potuto pubblicare, la censura fascista inorridiva davanti al personaggio apparso in Action Comics, nel giugno del 1938.

Sexy body attillato e cappa volante, Superman è la creazione di due figli di immigrati ebrei – Jerry Siegel e Joe Shuster – che offrono agli Stati Uniti della Depressione 1929, una figura messianica forgiata da diaspora, sradicamento e opposta speranza.

L’“Uomo d’Acciaio”, nato come Kal-El sul pianeta morente Krypton, salvato in una navicella spaziale dal padre, come Mosè nel cesto di vimini, impressiona i biblisti perché Kal-El suona in ebraico qōl ‘ēl, vale a dire La Voce di Dio. Ai cristiani il cartoon appare da Cristo in volo, dedito a sacrificarsi per il bene.

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Illustrazione di Sudario Brando
Illustrazione di Sudario Brando

Illustrazione di Sudario Brando