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Si chiude l’ombrellone, riaprono le porte dei cinema. La sfida estiva al botteghino è stata vinta da Jurassic World – La rinascita di Gareth Edwards, ma anche l’horror ha fatto la parte del leone con Weapons di Zach Cregger e Bring Her Back – Torna da me di Danny e Michael Philippou. Che cosa vedremo nei prossimi quattro mesi? Proviamo a rispondere con uno speciale di tre pezzi. Seguiranno un’analisi dei generi e una riflessione sui film d’autore.
Ma andiamo per ordine. Il titolo più atteso, specialmente dagli esercenti, è di sicuro il nuovo capitolo della saga del popolo dei Na’vi, Avatar: Fuoco e cenere di James Cameron. Sarà il film di Natale, pronto a raggiungere il successo delle precedenti due avventure. Ancora una volta non c’è pace per il popolo dei Na’vi. Il nemico abita in una terra lontana, si fa chiamare il Popolo della Cenere. La guerra sarà anche tra le nuvole.
Se da una parte il sci fi si tinge di tinte fosche, il sangue si gela nelle vene con The Conjuring – Il rito finale di Michael Chaves che vede nuovamente impegnati gli investigatori del soprannaturale Ed e Lorraine Warren. Il brivido è garantito, dovrebbe essere la conclusione del franchise.


The Conjuring – Il rito finale
(Giles Keyte/2025 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved)Il film da non perdere, per chi scrive, è Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson. Qui a trovarsi in difficoltà è la figlia di uno dei componenti di un gruppo di ex-rivoluzionari. I compagni di un tempo, con il volto di Leonardo DiCaprio, Benicio del Toro e Sean Penn, si riuniscono nel tentativo di salvarla. I budget sono sempre da capogiro, anche per Anderson, che per il progetto può spendere 115 milioni di dollari. A unire queste storie è una sensazione di pericolo, una ricerca di sicurezza che passa attraverso strade non scontate.
A volte il confronto diventa una questione “muscolare”, e a mostrare i bicipiti è The Rock in The Smashing Machine di Ben Safdie, in un’interpretazione che potrebbe portarlo alla candidatura all’Oscar. Si tratta di un film autobiografico sulla vita del lottatore di MMA Mark Kerr. Dal diario di un’esistenza si passa alla manipolazione della quotidianità. Ci pensa Yorgos Lanthimos con Bugonia, in cui dirige nuovamente Emma Stone con Jesse Plemons. È una satira al limite della follia, in cui un giovane apicultore e il suo amico, appassionati di complotti e cospirazioni, rapiscono il CEO di una multinazionale convinti che sia un alieno. L’atmosfera surreale è garantita, l’ispirazione è il sudcoreano Jigureul jikyeora!, di cui Bugonia è il remake in lingua inglese.


Ma c’è spazio anche per gli spettatori più piccoli con Zootropolis 2, diretto da Byron Howard e Jared Bush. Si tratta del 64° classico Disney, ed è il sequel di Zootropolis. Questa volta gli abitanti della città degli animali devono mettersi sulle tracce di un misterioso rettile, il serpente Gary DèSnake, un personaggio forse molto pericoloso. I franchise dominano la scena.
Ha sempre il marchio della Disney Tron: Ares, il terzo capitolo dell’epopea di Tron. Dietro la macchina da presa c’è Joachim Rønning, che dirige Jeff Bridges, Gillian Anderson e Jared Leto. Chi o cosa è Ares? È un programma altamente sofisticato, che viene mandato in missione dal mondo digitale in quello reale. Rappresenta l’incontro tra l’umanità e l’intelligenza artificiale. Lo spirito è moderno, come sempre il cinema si interroga su quello che ci circonda. La scienza si scontra con la spiritualità, forse l’unico modo per sopravvivere è frammentare per poi ricostruire.
È il caso di Frankenstein di Guillermo del Toro, disponibile su Netflix da novembre. A unirsi sono componente visiva ed emotiva, etica ed estetica, in una vicenda che del Toro sostiene essere anche romantica. Lo vedremo in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.


Dal destino di Frankenstein si passa a quello di David. Mentre guida verso il matrimonio di un amico, dà un passaggio a una bella sconosciuta. Lui è Colin Farrell, lei Margot Robbie, mattatori in A Big Bold Beautiful Journey - Un viaggio straordinario di Kogonada, autore dell’ottimo After Yang. La provocazione è opposta a quella di Guillermo del Toro: l’unico modo per non soccombere è fuggire, per ricaricarsi e trovare una nuova destinazione.
È molto attuale A House of Dynamite di Kathryn Bigelow (in lizza come Bugonia e Frankenstein per il Leone d’Oro), con Idris Elba e Rebecca Ferguson. Un missile potrebbe distruggere il mondo che conosciamo, gli Stati Uniti devono fronteggiare un attacco imminente di origine sconosciuta. L’adrenalina sale e i tempi del racconto corrispondono a quelli della storia. Lo staff della Casa Bianca riuscirà a chi è il nemico prima dell’apocalisse? Forse. Il ritmo si fa serrato.
Per gli amanti dei gialli, ormai in chiave action, che omaggiano Agatha Christie, torna l’investigatore Benoit Blanc, nel terzo crimine da risolvere del franchise di Knives Out. Il titolo è Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery di Rian Johnson. Dopo un veloce passaggio nelle sale, sarà disponibile su Netflix da fine ottobre. Per chi invece vuole “sfidare la gravità”, si balla sulle note di Wicked - Parte 2 di Jon M. Chu, secondo atto del celebre musical teatrale Wicked.
Rimanendo sotto le luci del palcoscenico, arriverà anche Springsteen – Liberami dal nulla di Scott Cooper, con Jeremy White, il protagonista della serie The Bear. Ce n’è per tutti i gusti, domani parleremo di come si evolverà il cinema di genere nei prossimi quattro mesi.