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Cynthia Erivo e Ariana Grande alla premiere di Wicked - Parte 2 a Londra
A un anno dall’uscita del primo capitolo, il film con protagonista Elphaba e Glinda torna al centro della conversazione con il secondo capitolo Wicked – Parte 2 (in originale For Good) dal 19 novembre nelle sale. In occasione del lancio, Universal ha riunito per una conferenza internazionale il regista Jon M. Chu e le due protagoniste Cynthia Erivo e Ariana Grande: un incontro che ha svelato la visione, l’emozione e i retroscena di un progetto monumentale: girato back to back con un set lungo ben 9 mesi. Dopo il successo del musical a Broadway e nel West End, i film di Wicked sono destinati a lasciare un segno nella storia del musical cinematografico.
Jon M. Chu: “Due film per non tradire la verità di Wicked”
Il regista Jon M.Chu ha sempre ribadito la necessità narrativa del dover dividere il film in due parti. “La versione ridotta non sarebbe stata Wicked. In quel modo non si sarebbe percepita l’essenza della storia”. Lanciandosi poi ai ricordi dei primi giorni sul progetto, quando ha insistito perché la storia potesse respirare e avere i suoi tempi. Il primo film è, dice, “la fiaba che si infrange”, mentre il secondo affronta la domanda più difficile: come si sopravvive ai pezzi? Per lui Wicked è più che un racconto fantasy, lo paragona a un viaggio attraverso le fragilità, le scelte, il coraggio e il peso dello sguardo altrui. “Il mondo può dirti che sei un mostro. Ma tu chi decidi di essere? È questo il cuore del secondo film”.


Cynthia Erivo: “Elphaba non è un’eroina perfetta. È umana. E per questo potente”
Cynthia Erivo, dolce e affabile anche su zoom, ha raccontato come portare Elphaba verso il suo punto di rottura e rinascita sia stato intenso. “Il secondo film è il momento in cui Elphaba affronta il periodo più buio. Non quello che gli altri le attribuiscono, ma quello che ha dentro” - riflette - “E allo stesso tempo, trova la sua direzione”. Un percorso fisico ed emotivo che l’attrice ha vissuto in prima persona: “C’è qualcosa di liberatorio e devastante nel cantare It’s me. Quelle parole sono un’ammissione, un’accettazione, un atto d’amore verso se stessi”. Quando deve raccontare l’impegno delle scene più difficili sia fisicamente che emotivamente le descrive così: “No Good Deed è stata una vera battaglia. Ma è lì che Elphaba diventa se stessa, e non la villain della storia degli altri”.
Ariana Grande: “Glinda sorride, ma il suo dolore è reale”
Ariana Grande, che nel primo film ha sorpreso per l’ironia, la presenza scenica, e le doti recitative, rivela la dimensione più intima del suo percorso: “Glinda non è soltanto luce e perfezione. È una ragazza che ha imparato a proteggersi con l’allegria”. In Wicked – Parte 2 la maschera della ragazza sempre allegra e positiva inizia a perdere colpi: “Glinda non dice sarò Glinda la Buona, ma proverò ad esserlo. È un gesto vulnerabile, umano. Ammette di non avere tutte le risposte”. La cantante sottolinea poi il rapporto con Cynthia Erivo, dopo un tour che le ha viste protagoniste di interviste, campagne e siparietti comici: “La nostra amicizia è diventata la loro. For Good non è solo una canzone. È una dichiarazione reciproca. È ciò che siamo diventate l’una per l’altra”.
Oltre Oz: umorismo, politica, fragilità
La conferenza ha toccato anche i toni più leggeri come l’umorismo, che per il regista è “lo strumento più vero che abbiamo per raccontare la complessità”, le sue influenze cinematografiche (da Cabaret a Baz Luhrmann), e perfino come siano riusciti a creare un set epico a livello di dimensioni, mantenendolo più green possibile rispettando l’impatto ambientale. Eppure il cuore del film, della storia di Wicked emerge quando si paragona al presente, Chu dice “Viviamo in un’epoca che ha bisogno di storie che non semplificano il bene e il male” mentre per la Erivo “Elphaba non offre soluzioni, ma coraggio”. La Grande chiude con una riflessione che sembra uscire direttamente dal film: “La bontà non va mai data per scontata. È una scelta continua”.
