Ti odio, ti lascio, ti... faceva sorridere col magone, così brillante nel raccontare la grandezza dell'amore da come lo stesso, terribilmente, si conclude. Voce del verbo amore ci riprova, narrando una separazione che "non s'ha da fare". Il promettente Andrea Manni, ottimo esordiente di "genere" con Il fuggiasco, ce la mette tutta. Ma l'idea è di Maurizio Costanzo, così come una delle quattro mani che scrivono la sceneggiatura. Il film è così maschilista e banalotto, la coppia Pasotti-Rocca, costretta in un continuo yo-yo, sembra uscita da una puntata sobria di "Uomini e donne". I caratteri (bravi Pagni e Dazzi) sono stereotipi troppo triti. That's amore? Speriamo di no.