Se Morgan Freeman recita divinamente, questo non autorizza a propinarcelo nelle vesti dell'Onnipotente con ogni pretesto. Il sequel dell'esilarante Una settimana da Dio ne è solo una sua copia sbiadita. Fin dal protagonista: il sopravvalutato Steve Carell non è Jim Carrey. La storia è quello di un neodeputato al congresso che prega di poter cambiare il mondo: Dio-Morgan lo ascolta e lo designa come novello Noè. Rischierà reputazione e matrimonio, o almeno così vogliono farci credere. Ecologismo didascalico, antipolitica qualunquista, comicità facilotta strappano appena qualche sorriso. E si sa, con i santi non si scherza, se non si ha un raffinato senso dell'umorismo.