Prendi due eleganti agenti della CIA, una bionda in carriera e una squadra di spie dell'Intelligence, addetti al pedinamento a suon di tecnologie super avanzate, et voilà: il risultato è garantito. Questo, il lavoro del regista McG, pseudonimo di Joseph McGinty Nichel. McG, noto al pubblico per aver diretto tra il 2000 e il 2003 i due film tratti dalla serie televisiva Charlie's Angels e Terminator Salvation nel 2009, ritorna sul grande schermo con Una spia non basta.
Il film è un action-movie che inizia con sparatorie e scene d'azione ma che lascia poi ampio spazio a intrecci e personaggi molto noti ai frequentatori di commedie sentimentali e del genere romantico.
Tutto gravita intorno ad un triangolo amoroso. I due agenti segreti della CIA Franklin (Chris Pine) e Tuck (Tom Hardy) amici fin dall'infanzia, si innamorano della stessa ragazza, Lauren Scott (interpretata da Reese Witherspoon) moderatrice di focus group per aziende che producono utensili da cucina. Da un lato c'è in gioco la sicurezza nazionale con le missioni e i casi che i due belli della CIA dovrebbero risolvere, dall'altra, invece, c'è l'uragano, amica e motivatrice di Lauren, Trish, che non fa altro che convincerla ad intrecciare una relazione sentimentale con entrambi gli uomini, al fine di dare un senso alla sua esistenza e di farla finita con la sua precedente relazione.
Franklin e Tuck iniziano così una rocambolesca e divertente sfida per conquistare la seducente Lauren. Spinti più che, dall'amore per la ragazza, dalla voglia di battersi a vicenda, faranno uso delle più svariate tecnologie messe a disposizione dal proprio quartier generale.
Il regista inserisce, all'interno della pellicola, il tema della famiglia, dell'amicizia e la ricerca d'affetto che ciascuno intraprende, e tali temi delineano i toni romantici del film. I protagonisti sembrano subire una metamorfosi: smembrati dal ruolo di forti e insensibili, vengono mostrati nel loro mondo interno. Si dipana così il forte amore che lega Franklin alla nonna, e l'estrema dolcezza e debolezza di Tuck nei confronti del proprio figlio.
Una spia non basta si compone di un mix di generi che incidono sui presupposti verosimili della romantic-spy story. È proprio questo alternare action e comedy a rendere il tutto poco realistico e veritiero. Il risultato è, comunque, un film che strappa molti sorrisi, specie durante il duello tecnologico innescato dai due agenti, forse un po' troppo impegnati nella disputa, mentre il vero nemico, Heinrich, interpretato da Til Schweiger, è già in città sulle loro tracce pronto a pareggiare i conti.