Billie Holiday, Notre Dame, un ladro acrobata e, ovviamente, un gatto come pochi altri. Arriva finalmente nelle nostre sale Un gatto a Parigi, animazione francese di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol, realizzata nel 2010 e già candidata agli Oscar.

Protagonista lui, il felino Dino, che di giorno vive con la piccola Zoe, trascurata dalla madre Jeanne, capitano di polizia. Zoe non parla, mutismo elettivo, da quando il padre non c'è più: è stato ammazzato da Victor Costa, un criminale che ora brama il Colosso di Nairobi sorvegliato da Jeanne... Ma torniamo a Dino: avventurosa è la notte, ogni notte, che trascorre sui tetti alle calcagna di Nico, ladro agile e provetto. Quale sarà l'ultima avventura di Dino?

Tra Big Hero 6 e questo, noi non abbiamo dubbi: meglio il gatto del robot, meglio questa animazione povera e bohémienne, affilata e stilosa, dai tratti espressionisti e l'animo romantico. Amore criminale, quello buono, e immaginazione al potere: perfino allucinante, mai manicheo, Un gatto a Parigi è il modo più economico per vivere la Ville Lumière senza spostarsi dalla poltrona. Della sala, ovvio.