I vampiri sono tra noi. Arriva oggi in 600 sale con Eagle Pictures l'attesissimo Twilight di Catherine Hardwicke (Thirteen), adattamento della serie di romanzi bestseller di Stephenie Meyer, cult per oltre 5 milioni di teenager - e non - solo negli Usa.
Al centro, dal primo omonimo capitolo della saga, la storia d'amore tra l'adolescente Bella (Kristen Stewart, già in Panic Room e Into the Wild) e il vampiro Edward (Robert Pattinson), che 17 anni lì ha da un po'... Twilight è stato per la Hardwicke "una sfida molto impegnativa: difficile condensare le 500 pagine del libro, e aggiungervi action".
Difficile, se non impossibile, a giudicare dal verdetto sullo schermo: nelle intenzioni, un upgrade di Romeo e Giulietta, con i canini del caso e la "necessaria" impronta emo, le immagini sono però anemiche, sospese tra effettacci da serie Z, che dovrebbero dare movimento, e dialoghi post elettroshock.
A non funzionare sono i due protagonisti: Pattinson statico e "vegetariano", e la Stewart con sospetto tremolio da Parkinson, mentre l'unico a salvarsi è il padre di lei, Charlie Swan, ovvero Billy Burke, sebbene più fesso del genitore-tipo per volontà di sceneggiatura.
Tra spirito ecologista (belle le foreste dell'Oregon fotografate da Elliot Davis) e trasgressione adolescenziale, che rende irresistibile agli occhi di Bella il "supereroe" Edward, emerge però un terribile sospetto: che l'unico a mordere davvero sia Bush, facendo predicare a libro e film la morale teo-con, a partire dall'astinenza sessuale.