Con la caduta dell'Impero Romano, la sopravvivenza delle varie tribù inglesi è continuamente minacciata dalle offensive irlandesi. L'unico modo per provare ad averla vinta, come propugnato da Lord Marke (Rufus Sewell), sarà trovare nella costituzione di un'unica nazione lo scudo più resistente per controbattere il nemico. Il più valoroso dei guerrieri inglesi, adottato e cresciuto dallo stesso Marke è Tristano (James Franco). Ferito dopo una battaglia e creduto spacciato, viene allontanato su un'imbarcazione verso la morte serena. Ma ad accoglierlo sulle altre sponde sarà Isotta (Sophia Myles), irlandese figlia del crudele re Donnchadn che, in gran segreto e sotto mentite spoglie, lo curerà per poi innamorarsene (ricambiata) perdutamente. Da una delle più antiche e leggendarie epopee d'amore (di origine celtica, raccolta dai trovieri verso la fine del XII secolo), i due fratelli Scott (Tony e Ridley) hanno ben deciso di produrre il progetto di Dean Georgaris, diretto da Kevin Reynolds (Fandango, Rapa Nui, Waterworld). Quello che ne è venuto fuori – a parte le ovvie libertà narrative che già di per sé una storia "non ufficiale" porta con sé quale background di presentazione - è nulla più che l'ennesimo film in costume di amori e guerre, nemmeno palesemente brutto ma fondamentalmente inutile. Cosa, questa, che lo relegherà ancor prima nel cassonetto dell'oblio.