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“Ho visto tanti documentari su persone che non ci sono più: tutti bravi, tutti perbene. Io, quello su di me, ho voluto farlo in vita”. È un fiume in piena, Brunello Cucinelli, che per il ritratto cinematografico ha scelto Giuseppe Tornatore: “Nuovo cinema Paradiso è il film della mia vita. Ci ho messo un mese per convincerlo. Non gli ho messo fretta, era reduce dal successo di Ennio, la pressione non fa bene ai creativi. Gli ho solo ricordato che ho più di settant’anni… È entrato nella parte più intima della mia anima. E, mentre giravamo, qualche piantino, di notte, me lo sono fatto”.
Dopo due anni di riprese e uno di montaggio, il documentario Brunello. Il visionario garbato, prodotto dallo stesso Cucinelli SPA e MasiFilm in collaborazione con Rai Cinema, arriva in sala con 01 Distribution da martedì 9 a giovedì 11 dicembre, ma la première a Perugia – dove Cucinelli è cresciuto e vicino a Solomeo, l’amato borgo in cui vive e lavora – è prevista per lunedì 8 (“Nessuna cosa si inizia di martedì”, precisa).


Brunello Cucinelli
(Stefano Schirato)“All’inizio ero restio, non sapevo niente di Cucinelli – racconta Tornatore – ma alla fine, come dice sua moglie nel film, riesce sempre a ottenere ciò che vuole. La scintilla l’ho trovata nella sua passione per il gioco: tutto il documentario è come se fosse una partita a carte. I giovani possono identificarsi nella sua esperienza”.
Imprenditore umanista, fondatore dell’azienda che porta il suo nome e simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo, Cucinelli viene restituito attraverso interviste (parenti, amici e star, da Oprah Winfrey a Mario Draghi), qualche raro materiale di repertorio e frammenti di fiction con Saul Nanni nel ruolo dell’adolescente Brunello e molti interpreti non professionisti. “Non mi attraeva l’idea di fare un documentario classico – riflette Tornatore – e lui, peraltro, tende a colorire le cose che racconta. Studiandolo meglio, ho capito che anche gli elementi più dissacranti gli davano maggiore tridimensionalità: è stato fondamentale ritrovare un filmino super 8 in cui interpreta Gesù nella rappresentazione della Passione di Cristo”.


Francesco Cannevale, che interpreta Cucinelli a 7 anni, e il regista Giuseppe Tornatore
(Stefano Schirato)A comporre le musiche, un altro premio Oscar, Nicola Piovani: “In quest’epoca di playlist e di intelligenza artificiale, non è facile fare della drammaturgia musicale. Mi ha colpito un’intervista in cui Cucinelli condanna la ‘religione del massimo profitto’”. E per l’imprenditore è l’occasione per ribadire una visione molto radicata: “Il capitalismo deve ispirare le persone che lavorano con te, abbiamo bisogno di trovare un giusto equilibrio tra il profitto e il dovere. Anche per questo ci siamo quotati in borsa. E pensare che volevo fare il monaco, stare tutto il giorno a casa come Kant, e invece devo andare sempre in giro per il mondo”.
E, forse, nel futuro del visionario garbato c’è ancora il cinema: “Mi ha detto che mi finanzierebbe un bel film – rivela, scherzoso, Tornatore – a patto che sia d’amore. Gli ho chiesto di mettermelo per iscritto. L’ha fatto ma ha inserito una postilla: mi deve piacere”. Cucinelli non smentisce: “Un bel film d’amore, come Innamorarsi o La mia Africa, o una bella commedia come Amici miei. Ma io faccio l’industriale, la sola altra cosa che avrei potuto fare è il papa”.

