Una città come tante, una giornata come le altre. Emmet è un semplice operaio, ligio alle regole, personaggio senza alcun tipo di personalità, emblema di una società rincitrullita da slogan, canzoni e "istruzioni" da seguire pedissequamente: dietro tutto questo c'è la sete di potere del Presidente Business, prossimo allo step definitivo, quello che fisserà una volta per tutte le cose al loro posto. Ma lo strumento con cui bloccare tutto, il Kragle, potrebbe essere neutralizzato grazie ad un misterioso "pezzo forte", perso chissà dove, che secondo un'antica (ma non troppo) profezia sarà ritrovato da un Prescelto, da uno "Speciale"... Da uno come Emmet, naturalmente.
Una follia. Un'irresistibile, trascinante, coloratissima follia in CGI 3D - mascherata però da artigianale animazione in stop-motion - interamente (o quasi) popolata da personaggi e mattoncini LEGO: dopo il previsto boom negli States (dove in dieci giorni, ad oggi, ha incassato oltre 140 milioni di dollari), il film di Phil Lord e Christopher Miller (già autori di Piovono polpette) è pronto a sbancare anche i nostri botteghini, forte di 480 copie. La formula è vincente, tanto dal punto di vista estetico quanto per la componente narrativa: al netto di una durata forse eccessiva, il film è ricco di divertenti trovate e fonde abilmente (un occhio al merchandise non poteva certo mancare) i vari universi LEGO, dalla metropoli al vecchio West, fino al Paese dei Cucù, oltre ovviamente ad un'infinità di pupazzetti, compresi i riconoscibilissimi Batman, Superman, i folli Barbacciaio e Uni-Kitty, il poliziotto schizofrenico Poliduro/Politenero. Un'avventura mozzafiato, resa possibile dalla continua costruzione/distruzione di mondi, in nome di un'inventiva che solamente allontandonsi dal foglietto delle istruzioni sarà possibile fare propria: perché sì, i mattoncini di ogni singola scatola andrebbero assemblati per riprodurre fedelmente la figura riportata, ma un'infintà di scatole, e infiniti mattoncini, potranno generare impensabili mondi solo se montati, smontati e rimontati seguendo liberamente le coordinate della fantasia. Fino a quando, da un pianeta lontano, non arriveranno anche i temibili Lego Duplo...