All'origine della crisi finanziaria mondiale era The International. Ironia a parte, l'ultima fatica del tedesco Tom Tykwer, nonché la sua prima hollywoodiana, sembra il paranoic-conspiracy-thriller più calzante a spiegare parte dei tempi duri attualmente in corso. Itinerante come da titolo, The International trasporta un eroe dell'Interpol (Clive Owen) con qualche macchia ma senza paura nel circolo vizioso del sistema bancario internazionale, corrotto sine limite in complicità con produttori e commercianti d'armi, nonché con reti criminali. Partner di (dis)avventure di Owen è l'Assistent District Attorney Naomi Watts: insieme si troveranno impantanati negli ingranaggi di una "macchina" che sembra infallibile. Buona parte del set è italiana: Milano soprattutto, dove un inedito Luca Barbareschi veste i panni di un businessman miliardario candidato alla leadership politica del Belpaese. Con un partito dal nome Futuro Italia e un simbolo dai tre colori nazionali, non lascia dubbi sull'identità della fonte d'ispirazione. Complessivamente, benché non privo di interessanti spunti visivi, il film risulta un costante ma fallito tentativo di decollo dalla sfera celebrale, non riuscendo mai a irrompere nelle emozioni, neppure quando si fa puro action.