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The Fantastic Mr. Fox
Mr. Fox non ama la routine ed è sempre alla ricerca di nuove emozioni. La sua compagna però non ne vuole più sapere di inseguimenti, fughe all'ultimo respiro e trappole mortali. Così quando gli annuncia di essere incinta, mr. Fox le promette di cambiare: diventerà un capo famiglia modello. Passano gli anni e ritroviamo mr. Fox padre dell'anno, il menage famigliare lo ha davvero trasformato, non solo: se prima rubava galline ora fa il giornalista con tanto di rubrica sulla gazzetta più importante del sottosuolo. Ma qualcosa dell'antico fermento non si è ancora placato e nonostante le proteste della moglie decide che è ora di sentirsi meno poveri: basta tane, ci vuole un bel appartamento all'interno di un albero che sovrasta la collina. L'avvocato e amico tasso cerca, senza riuscirci, di dissuaderlo: di fronte alla proprietà ci sono le fattorie di tre terribili individui: Boggis, Bunce e Bean. Ognuno di loro ha una specialità: chi si dedica all'ingrassamento di polli, chi di anatre, affamando il resto della popolazione animale, e chi (il peggiore dei tre) alla produzione del sidro più squisito che esista. A mr. Fox prudono le zampe: con l'aiuto del fedele opossum mette a punto un piano criminoso degno di Arsenio Lupin mentre la signora Fox, trovando ogni giorno la dispensa colma di ogni ben di Dio, incomincia a sospettare che il marito sia ricaduto nell'antico vizietto… La fiaba viene dalla penna prolifica di Roald Dahl, più conosciuto come scrittore per bambini, ma in realtà altrettanto efficace nella stesura di racconti di suspense per adulti, tanto che anche in The Fantastic Mr. Fox è possibile percepire le atmosfere dark e colme di satira care all'autore inglese, morto quasi vent'anni fa. Quel geniaccio di Wes Anderson (I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou) ha fatto il resto, inventando pozioni di storia, infarcendo le scene di gag e citazioni cinefile e tratteggiando dei personaggi fantastici, come suggerisce il titolo del film, doppiati da George Clooney e Meryl Streep, che oltre a voce danno charme e caratterizzazione. Più un numero imprecisato di comprimari, tra cui svettano il figlio nanerottolo che vuole essere a tutti costi un atleta e il cugino Kristoffersen, versato nelle discipline meditative e campione di karate. Speriamo che questo gioiello di animazione in stop motion, costato tanta fatica e lavoro ai realizzatori, esca prima o poi nelle sale. La Fox lo ha più volte rimandato, eppure scommettiamo, farebbe la felicità di grandi e piccini.