Di ritorno in Italia dopo un viaggio in Tunisia, la borghese Anna (Maria de Medeiros) e la proletaria Mara (Antonia Liskova) scoprono che un ragazzo marocchino, Anis (Mounir Ouadi), si è introdotto di nascosto nel bagagliaio della loro auto. Dopo l'iniziale smarrimento, decidono di portare Anis a Udine con loro. La convivenza sembra possibile, se non felice, ma quando il ragazzo manifesta una forte attrazione per una delle due amiche, l'equilibrio del ménage vacilla pericolosamente. Presentata al 57mo Festival di Berlino, l'opera seconda di Marco Simon Puccioni ha riscosso una discreta accoglienza critica, e tenta la via della sala con una distribuzione indipendente, sulla scia di altri casi analoghi e fortunati: Il vento fa il suo giro, Le ferie di Licu, L'estate di mio fratello. Viziato da pesanti ingenuità produttive (la Medeiros friulana, sic!), attoriali (le protagoniste isteriche da non crederci, Ouadi straniero da macchietta), drammaturgiche (incongruenze di scrittura, regia che si vorrebbe autoriale), si cerca Riparo nella stigmatizzazione della provincia italiana, tra idiosincrasie private, pubbliche paure razziali e dio denaro. Ma non basta: la noia tra di noi.