Lo sguardo azzurro e birichino. Il sorriso dolce e disarmante. L'intelligenza duttile e creativa. Ed il temperamento caparbio e volitivo. Una Raperonzolo così è capace di conquistare adulti e bambini fin dalla prima inquadratura. E poco importa se i Fratelli Grimm la volevano timida e paurosa. Quel che conta è la magia, ingrediente chiave di ogni favola che si rispetti, ieri come oggi. Rapunzel vive all'interno di una torre sperduta nel nulla, fin da quando la sua mente sia capace di ricordare. Dopo averla sottratta ai suoi veri genitori - il Re e la Regina di una terra ignota - Madre Gothel, la tiene rinchiusa lì, per assicurarsi l'esclusiva di quel dono davvero speciale: i lunghissimi capelli color dell'oro, in grado di guarire ogni ferita e di regalare l'eterna giovinezza. Giunta ormai alle soglie dei diciotto anni, la ragazza trascorre le sue giornate in compagnia di un camaleonte fedele ed iper protettivo, osservando il mondo dalla finestra. Finché, l'incontro con Flynn Rider, il bandito più affascinante e ricercato del regno, non le permetterà di realizzare il sogno tanto atteso: scendere finalmente da quella prigione, per ammirare le luci fluttuanti che solo una volta l'anno - proprio in occasione del suo compleanno - si liberano nel cielo, illuminando la notte.
Un equilibrio praticamente perfetto tra innovazione e tradizione: ecco l'ingrediente segreto con cui la Disney festeggia le nozze d'oro con i classici d'animazione. Un matrimonio longevo e felice, che l'ha portata negli anni a cavalcare l'onda, rimanendo sempre uguale a se stessa pur rinnovandosi di continuo.
Non è un caso, infatti, che per la prima volta sia stata utilizzata la tecnica del 3D e della Computer Generated Imagery (CGI), applicata ad un classico. Un 3D esperenziale, coinvolgente e realistico al punto di essere, soprattutto in alcune sequenze - come quella della cerimonia delle lanterne o nella realizzazione dei 20 metri di capelli – quasi sorprendente.
Elementi di assoluta modernità vengono intrecciati alla struttura narrativa convenzionale – quella del musical, per intenderci, con un'evoluzione lineare e l'immancabile happy ending – che diviene, però, un melting-pot di generi e registri, in grado di passare dalla commedia romantica, all'action rocambolesco ed avventuroso, dal romanzo di formazione, alla storia d'amore vera e propria. Senza mai deludere. E con una comicità immediata e contemporanea, fatta di situazioni grottesche e di dialoghi veloci ed incalzanti. Merito dei personaggi, che hanno pulsioni e tensioni interiori attuali e verosimili. Come la protagonista, in preda a conflitti emotivi tipici di ogni adolescente, che sfoga la sua creatività repressa dipingendo murales sulle pareti della torre. O Madre Gothel, la strega più sarcastica e sensuale di sempre, un'antagonista scaltra e dalla psicologia complessa, capace di far scaturire sentimenti contrastanti. Ed infine, Flynn, l'anti principe azzurro accattivante e divertente, che sembra un incrocio di cromosomi tra Hugh Grant e Jude Law.
In quel mondo, in cui veniamo catapultati, si canta, si balla, si corre in groppa ad un cavallo che ruba quasi la scena, si combatte a colpi di padelle, si rischia di morire, si sperimenta la delusione sentimentale ed infine l'amore. Si impara che la magia del bene, quando innata, non sparisce con un semplice taglio di capelli. Ma soprattutto, si capisce che ciò che è giusto e ciò che non lo è molto spesso coesistono. Come nella torre, simbolo - non solo occidentale – della dialettica tra terra e cielo, tra umano e divino.