Una fisarmonica non fa melodramma. Ma le lacrime di un principe raccontato in una bella fiaba, le passioni di donne rivali per uomini che sprezzano i pericoli e amano con ardore, i giochi dei bambini in un'epoca dura dominata da adulti senza cuore, le quiete immagini di panorami celesti e di soffici sete che volano nella notte, questo sì fa melodramma. Yonfan, regista de Il Principe delle Lacrime riesce a creare, fondendo la sua esperienza di fotografo di moda e la sua natura di colorato pittore, un film antico nello stile e moderno nella narrazione.
Il "terrore bianco" scatenatosi sull'isola di Taiwan negli anni Cinquanta (3.000 ci rimisero la vita, 8.000 furono sommariamente arrestati e imprigionati), dove tutto ciò che era o si diceva o si credeva "comunista" significava "tradimento e morte", è lo scenario che accoglie baci e languide carezze, fucilazioni e delazioni, sorrisi e pianti, quelli di due donne bellissime, di un avvenente militare che non abbandona mai la sua fisarmonica, la moglie e l'aereo, di un generale in preda alle illusioni della vittoria, di un torvo zio Ding zoppicante e con cicatrice sul viso, di due bambine che si credono sorelline e non hanno peli sulla lingua, tutti pedine di un fato avverso che si snoda in alcuni anni, o forse mesi, o forse l'istante di un ricordo.
Ci sono spazi pienissimi, in questo film, nei quali la natura sprigiona il suo fascino, i corpi i loro sensi, gli animi le loro ambiguità, i cuori i loro ricordi mai sopiti. E ci sono spazi vuoti che solo la fantasia e l'amore riescono a colmare. Questo vorticare di memorie e di realtà, di bontà e asprezze, di rimpianti e speranze, sono la poesia di Yonfan cui non interessa tanto la storia della Cina quanto la storia dei sentimenti cinesi. Le melodie si snodano nei tanti racconti di ieri e di oggi. Chi ama, continuerà forse a farlo con i propri fantasmi. E il vorticare di questa coloratissima sinfonia diventa alla fine una vera rapsodia cinese che travolge tutto e tutti con un pizzico di calibrata follia e una distesa di gustosi ravioli.