Vincitore a Deauville, quasi 10 milioni di dollari al box office Usa, L'ospite inatteso (The Visitor) è l'opera seconda di Tom McCarthy, premiato deb al Sundance con The Station Agent e attore (Good Night, and Good Luck, Amabili resti).
Protagonista è Walter Wale (Richard Jenkins, straordinario), azzimato professore di economia, vedovo e annoiato, che scopre che il suo appartamento newyorkese è stato affittato con l'imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tarek (Haaz Sleiman, bravissimo) e la senegalese Zainab (Danai Gurira). Complici le percussioni dello jambè, Walter farà amicizia con Tarke, ma l'immigrato, irregolare, finirà presto nel centro di detenzione dell'ICE (Immigration and Customs Enforcement) al Queens.
Comparirà pure la madre di Tarek (Hiam Abbass, La sposa siriana), ma soprattutto la desolante realtà del sistema di immigrazione americano, accostato da McCarthy senza temere le pause e la banalità del quotidiano, viceversa miscelando con sapienza registica pathos e ironia, entrambe raffreddati dalle ferite del passato che accomunano tutti i personaggi. Senza evidenze didascaliche, eccessi militanti e finali consolatori, un campione del cinema indie, tutto da scoprire.