Selfie. Like. Stories. Visualizzazioni. Instagram. Facebook. Twitter. Tinder. È il mondo che vivono h24 queste tre giovani amiche che, per festeggiare la fine del liceo, hanno deciso di fare una vacanza in barca in Croazia.

Il luogo però non conta, l’importante è avere in mano un telefonino di ultima generazione che prenda ovviamente anche sulle spiagge più isolate. Al mare e ai paesaggi infatti le tre diciannovenni interpretate da Angela Fontana, Blu Yoshimi e Denise Tantucci, preferiscono di gran lunga lo schermo del telefonino, guardato in maniera a dir poco ossessiva-compulsiva.

Per loro, smartphone “addicted” e followers dipendenti, le gioie e le emozioni più grandi non arrivano di certo da un tramonto, ma dal raggiungimento di “30mila fan ovvero 3K” (traducendo, per chi appartiene ancora al mondo analogico, 30mila seguaci del tuo profilo che, per gli aspiranti fashion blogger o influencer, è davvero un bel traguardo).

Quell’incomunicabilità descritta meravigliosamente da Antonioni nella sua trilogia dei primi anni sessanta (L’avventuraLa notte e L’eclisse) è forse diventata ancora più grave nell’attuale generazione.

L’opera seconda di Leonardo Guerra Seràgnoli, Likemeback, ci mette in guardia su quella mancanza di dialogo, che non è poi tanto “back”. Non riguarda più solo la coppia (come in Antonioni) ma si è allargata, si è estesa e diffusa, facendosi universale.

Nella dicotomia tra realtà e illusione, isolamento e ubiquità (virtuale), apertura verso gli altri e egocentrismo, empatia e narcisismo sono i secondi ad avere la meglio e a prevalere.

È un mondo cieco, annoiato, ombelicale e claustrofobico, che non vede la bellezza, quello che ci configura questo film. C’è una via di fuga? Forse. Basta alzare gli occhi dallo schermo e guardare ciò che ci circonda.

Di fatto, Carla (Denise Tantucci, ora impegnata sul set di Nanni Moretti) è l’unica che in qualche modo lo farà. Causa di forza maggiore: le è caduto il cellulare in mare. Una mancanza, un’assenza che però le permetterà di essere l’unica presente nel qui e ora e non persa nell’estemporaneità della rete.

 

Lei e’ la sola che esce per strada e va a farsi una passeggiata, che riesce ad avere un rapporto umano con lo skipper della barca, interpretato da Goran Markovic, e che vive liberamente la propria vacanza.

Dai fili ondivaghi della rete però sembra non esserci alcuno scampo e anche Carla ne sarà (suo malgrado) risucchiata diventandone vittima. “Quant’è bella giovinezza…del doman non v’è certezza” diceva un verso della Canzona di Bacco composta da Lorenzo de’ Medici.

Ancor meno prevedibili sono le derive che ci saranno con i social. Tra tanti dubbi e domande che restano, c'è però una sicurezza: questo film, per rimanere in tema, merita un bel like.