Studiano insieme a L.A., ma lei è londinese. Si innamorano: lei è più bella di Kristen Stewart, lui meno di Heath Ledger. Lui muove i primi passi da designer: le sedie sono brutte, ma vendono. Lei torna in patria, e non può ritornare nella città del suo angelo:  problemi di visto, e di visione di coppia. Un po' scoppiano, si sposano, ma riscoppiano: tra il dire e il fare c'è di mezzo l'oceano mare, e una miriade di altri diaframmi. Perché se in principio fu una vetrata a sancirne l'unione, ben altri ostacoli, meno trasparenti e romantici, verranno a dividerli: professione, altri partner, altre possibilità e geometrie variabili. Eppure, l'amore non viene mai meno, e una doccia lustrale…
E' Like Crazy del 28enne Drake Doremus, doppio premio (film e attrice) al Sundance 2011 e fuori concorso a Roma: lei è Felicity Jones, brava, bella e con le ballerine (capito il tipo?), lui Anton Yelchin, mentre l'altra è Jennifer Lawrence, nominata agli Oscar per Un gelido inverno. Tutti e tre dal radioso futuro, come il nostro Doraimon in regia: giovane, abbastanza non gggiovane, e di inesperta maturità.
Non è 500 giorni (insieme), e non solo per le musiche, ma Like Crazy (“Da impazzire”) fa di festival poetica e forma, ovvero Sundance, e azzecca qualche buon momento di quell'amore che nulla può ma tutto stringe: giovani, carini e ineluttabilmente occupati, Jacob e Anna sono sintomo e simbolo dell'innamorato che va e dell'innamorata che viene, e viceversa. Non c'è oceano, e nemmeno difetti che tengano: letteralmente, prendere o lasciare.