Giorni nostri. Un anziano signore (James Garner) fa visita ad una donna (Gena Rowlands), ospite in una casa di riposo perché affetta da demenza senile, per leggerle alcuni passi di una storia d'amore d'altri tempi. Sbocciata nel Sud classista degli Stati Uniti anni '40, la passione fra Noah (Ryan Gosling), semplice manovale, e Allie (Rachel McAdams), figlia di aristocratici in villeggiatura, diventerà lo strumento per ridare vita ai ricordi svaniti nel nulla. Tratto dall'omonimo best seller di Nicholas Sparks, Le pagine della nostra vita riporta in auge il melodramma cinematografico, quasi rinverdendone i fasti della migliore tradizione bloccata al ventennio 1940-1960. L'adattamento del romanzo originario, curato da Jan Sardi e sceneggiato da Jeremy Leven, trova nella regia di Cassavetes Jr. (figlio del grandissimo, mai troppo compianto John e della stessa, meravigliosa Gena Rowlands) elementi quanto mai riconoscibili per il buon esito "scenico" della pellicola: tramonti e specchi di lune, ralenti di gabbiani che si librano in volo e via discorrendo. Per fortuna, il film riesce a svincolarsi dalla semplice ridondanza di questi espedienti, puntando forte su uno sviluppo intrecciato, al tempo stesso struggente, della vicenda: il racconto di questa bellissima, travagliata e lunga storia d'amore non potrà lasciare indifferenti, soprattutto nel momento in cui - solo per un attimo - l'anziana signora riconoscerà il narratore seduto al suo fianco. Attori tutti in parte, come la graziosa Rachel McAdams (già fiamma statunitense di Corrado Fortuna in My Name is Tanino) e la monumentale Gena Rowlands. Anche se le interpretazioni di Joan Allen e Sam Shepard, rispettivamente madre e padre dei due giovani innamorati, rischiano di surclassarle. Preparate i fazzoletti.