Sorpresa: un piccolo film diretto da due registi argentini, Mariano Cohn e Gaston Duprat, che passa in concorso quasi inosservato, è uno dei più belli e divertenti della sezione ufficiale del Festival di Roma. Un'opera prima, che inaugura felicemente l'accordo per lo sviluppo di nuovi progetti appena siglato dal Luce (anche distributore de L'artista, in sala a marzo 2009) e Cinecittà con l'INCAA (Istituto Nazionale del cinema e audiovisivo argentino). La storia esplora con suggestiva ironia il mondo contemporaneo dell'arte: Jorge (bravissimo Sergio Pangaro) è solo, non possiede nulla se non lo squallido appartamento in cui vive, l'unico contatto con l'esterno è il lavoro di infermiere in un istituto geriatrico. Quasi per caso scopre che l'anziano paziente (autistico), di cui si prende cura da anni, realizza disegni di valore inestimabile. Jorge mette a segno il colpaccio, si appropria delle opere e le espone in una galleria d'arte. Le sue quotazioni salgono alle stelle, diventa un fenomeno da baraccone: non sa parlare, non ha cultura, né possiede la scaltrezza giusta per gestire la pressione (esilarante il botta e risposta televisivo), eppure ce la fa perché l'arte, come ci ricordano gli autori in modo intelligente, è puro magma, indefinibile nella sua astrattezza e soggettività. Intanto il vecchio, che è andato a vivere da lui, ha perso l'ispirazione…. Satira feroce sulla società contemporanea, ben recitata e scritta, che coinvolge quasi tutti gli addetti ai lavori, dai critici ai galleristi. Andrès Duprat, lo sceneggiatore, ha un passato di curatore d'arte e di programmi culturali e come coproduttore c'è un famoso artista argentino: Leon Ferrari, Leone d'Oro 2007 alla Biennale d'Arte di Venezia.