Giovani, di buona famiglia, cineasti: capitanati dal pioniere della cinematografia subacquea Francesco Alliata, fondano la casa di produzione Panaria Film e mostrano il girato alle isole Eolie a Roberto Rossellini. Il regista all'epoca sta insieme ad Anna Magnani: storia passionale, gelosa, libera.  Ma all'orizzonte c'è un'ombra, fronte nord-ovest, ovvero Svezia-Hollywood: Ingrid Bergman. Superstar globale, vuole lavorare con Rossellini, che gli confeziona su misura un soggetto - “rubato” alla Panaria - per lei: Stromboli, da girare in location. Abbandonata, la Magnani parte anche lei per le Eolie: Vulcano, regia  di Dieterle. Due flop.
Il più grande scandalo cinematografico-sentimentale di ogni tempo rivive oggi nel documentario di Francesco Patierno, La guerra dei vulcani, presentato a Venezia Classici. Distribuito da Luce Cinecittà, e basato su quello e altri archivi, la rievocazione del celeberrimo affaire punta però sull'utilizzo di sequenze dei film di Ingrid e Anna per ripercorrere narrativamente ed emotivamente il triangolo con Rossellini: interesse, passione e il rimpianto per un divismo che il nostro cinema non ha più.