Le Montagne Rocciose, gli sterminati laghi ghiacciati e le imponenti vallate dello Yukon, regione del territorio canadese. Gli animali. E un uomo. Uno degli ultimi cacciatori in attività che con questi luoghi continua a conservare uno splendido rapporto di conoscenza profonda e di grande rispetto. Il suo nome è Norman Winther e da sempre ha vissuto lì. Il racconto di questa incredibile e, almeno per noi, impensabile vita è affidato alla macchina da presa di Nicolas Vanier, avventuriero scrittore e documentarista il quale, con Il Grande Nord, ha voluto portare su pellicola le suggestioni derivanti dall'incontro fortuito avvenuto tempo prima con Winther, conosciuto durante un viaggio nel 1999 (una "Odissea Bianca" di 8600 Km tra l'Alaska e il Quebec, trasposta poi in un libro e in un documentario). Quello che ne è venuto fuori, a parte alcuni passaggi vagamente didascalici, è il ritratto di un uomo perfettamente integrato nel suo ambiente di riferimento, un quasi "eroe" rimasto (insieme alla compagna Nebaska e agli insostituibili cani da tiro) a salvaguardare i delicatissimi meccanismi che regolano i ritmi della natura: il cacciare - per poi rivendere in paese le pelli degli animali e ottenere il minimo indispensabile per affrontare i meno 50 gradi dell'inverno - assume allora le forme di una "strategia" di mantenimento degli equilibri, onde evitare il sovrappopolamento di alcune specie a discapito di altre. Premio del Pubblico nel 2005 al TrentoFilmfestival.